Amministrative. Iniziate le manovre tattiche per la campagna elettorale, ma Foti e Cafeo sarebbero in “crisi”…

Corre a pieno ritmo la campagna elettorale e la relativa corsa alle candidature a sindaco della città di Siracusa, ma si parla già addirittura anche dei vari posti di sottogoverno e degli assessorati. Frenetiche gli incontri in cui insistono sul tavolo della trattativa le più assurde proposte e matrimoni elettorali. Ma la novità che fa discutere nei salotti di pietra della politica e nei crocicchi dei bar sarebbe la rottura tra Luigi Foti e il fido Giovanni Cafeo; secondo le indiscrezioni la “sciarra” sarebbe maturata nell’ambito della scelta dei candidati al Vermexio o qualcosa di similare. Una crisi inaspettata, considerato che Cafeo è stato il più fedele delfino di Gino Foti, anche se la notizie non è stata confermata dai diretti interessati, trincerati nel classico “no comment” diplomatico, per un matrimonio politico considerato finora perfetto tra Cafeo e il vecchio leone politico, Foti, per una notizia che stona davvero quando si parla che i due non avrebbero condiviso gli auguri di Pasqua. Una ripetizione per quello che è avvenuto già nel 2016 nella storica separazione in casa tra Giancarlo Garozzo e la Foti & Cafeo.

 

 

Il Pd stavolta non servirà a sancire un’interruzione armata della storica associazione politica siracusana, anche se le tante male lingue nelle indiscrezioni di contro lasciano trapelare e confermano un possibile patto di ferro tra la Foti & Company e le diverse anime della politica siracusana a ventaglio, al fine di controbattere l’avanzata sì dei 5Stelle, ma l’obiettivo finale sarebbe invece la conquista del potere futuro, per non perdere il controllo dei “territori conquistati”, con un piano scientificamente studiato e un’intesa politica per il rimescolamento delle posizioni di potere nei comuni della provincia, dopo la conquista della segreteria del Pd, anche se azzoppato gravemente.Sarebbe davvero grave se Foti dovesse ammettere per la terza volta l’errore di avere fatto eleggere con i suoi tanti pacchetti di voti qualcuno con tanto di scuse diplomatiche: il primo perdono ai suoi, si fa per dire, “elettori”, fu per Mario Bonomo, il secondo per Giancarlo Garozzo e ora il terzo potrebbe essere per Giovanni Cafeo. Ci sarà pure un motivo, ma in politica tutto è ammesso dire e fare, ma di mezzo c’è sempre, il male.

 

Concetto Alota

 

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