Noto antica, recuperati 37 reperti archeologici

I Carabinieri della Sezione Tutela Patrimonio Culturale di Siracusa, unitamente a quelli delle Stazioni di Testa dell’Acqua e Canicattini Bagni, nell’ambito di servizi congiunti finalizzati a contrastare il fenomeno degli scavi clandestini, hanno sorpreso due persone, all’interno dell’area archeologica di “Noto Antica”, intenti a effettuare delle ricerche archeologiche non autorizzate. I due “tombaroli”, alla vista dei militari, hanno tentato la fuga cercando di disfarsi degli attrezzi che poco prima avevano utilizzato per gli scavo, ma sono stati prontamente bloccati.

Le conseguenti attività hanno consentito di sequestrare 30 oggetti metallici di vario tipo e 7 monete in bronzo di epoca ellenistica, nonché il metal detector e le attrezzature usate per le ricerche archeologiche clandestine. Entrambi i rei, sono stati denunciati a piede libero alla Procura della Repubblica di Siracusa per ricerche archeologiche non autorizzate e “impossessamento illecito di beni culturali appartenenti allo Stato”.

L’operazione svolta si inquadra in una più ampia e coordinata azione di monitoraggio delle aree archeologiche a rischio, individuate grazie ad un attento lavoro di analisi svolto dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale in sinergia con i Comandi dell’Arma Territoriale. Infatti il fenomeno degli scavi clandestini, vede la Sicilia, anche nel 2017, tra le Regioni italiane maggiormente interessate. In tale contesto, l’operazione portata a termine costituisce un importante segnale della presenza dello Stato, impedendo, così, che importanti testimonianze della storia sicula vadano per sempre disperse.

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