Tanti impegni elettorali ma nessun programma valido, mentre Foti smentisce i dissapori con Cafeo, ma i 5Stelle…

Siracusa. I grandi elettori, capi correnti di cordata, di partiti e movimenti sono alla spasmodica ricerca dei migliori candidati sulla piazza; la campagna elettorale prende corpo e la corsa alle candidature per il consiglio comunale e a sindaco continua senza sosta. Liste e listerelle affollano la piazza degli affari politici, mentre i partiti preferiscono nascondersi per non mostrare la poca forza elettorale rimasta loro in campo, dopo la rivoluzione che ha incoronato i 5stelle al primo posto nel gradimento del popolo sovrano.

Intanto, Luigi Foti, Gino per gli amici come lo stesso ama dire, smentisce i dissapori e le contrarietà con Giovanni Cafeo, mettendo le mani avanti che lui coltiva solo rapporti di amicizia, senza alcun interesse nella politica. Come fare un salto nel buio. Un resoconto forzato che alla lunga non regge davvero, oltre ogni limite fiabesco. Troppa differenza di vedute e di cultura tra Foti e Cafeo, così come diversi sono gli obiettivi: uno ormai all’apice della sua brillante-carriera politica piena di soddisfazioni, ma anche di dolori, l’altro giovane con tanto entusiasmo nell’animo e con la politica nel sangue che vuole capire cosa fare e dove andare per continuare il suo percorso politico senza bruciarsi con i “giochi pericolosi” della politica avvelenata. Insomma, per adesso quello che traspare è una pace “armata” e un senso del quieto vivere, dell’uno verso l’altro, per una combinazione d’interessi che sfiorano anche il Pd, ma che entrano a forza nella sfera della composizione delle liste e la conquista delle posizioni di potere. Insomma, non è successo niente per gli interessati.

Ritornando alla competizione elettorale, c’è da registrare come di primo acchito finora nessuno dei candidati ha le idee chiare sui tanti problemi e le condizioni in cui versa la città, almeno sulla carta. Si registra la mancanza di un programma di base serio e completo per i prossimi anni che saranno un banco di prova per tutti, nessuno escluso: mondo economico, tessuto sociale e territoriale, amministrazioni pubbliche e la realizzazione di nuove infrastrutture, come il nuovo ospedale, il rifacimento totale delle strade, della rete idrica e fognaria ridotta un colabrodo i cui costi ricadono sempre su Pantalone, il passaggio alla gestione pubblica dell’acqua, della raccolta differenziata dei rifiuti ancora ferma al palo e tanto ancora. L’impressione che si gioca in difesa aspettando che altri indichino le regole del gioco, o mirare a governare i cambiamenti, possibilmente interpretandoli per tempo, ed evitando pasticci e poco dignitosi desideri della popolazione stanca e arrabbiata, in un’ottica di massima trasparenza; le problematiche sono ben note, quindi è auspicabile una loro rapida soluzione, ma finora è stato un fallimento dopo l’altro. Così i giovani e le imprese non hanno futuro, invece serve un progetto di largo respiro politico, economico e sociale che favorisca l’attivazione di nuove aziende e per sostenere quelle già in attività in forte difficoltà. Insomma, finora solo proclami e chiacchiere. E se la speranza è l’ultima a morire, è anche vero che molte aziende sono già morte e sepolte, insieme ai sogni di un avvenire per i nostri giovani costretti ad emigrare.

Concetto Alota  

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