VINCIULLO: Vergogna! Il Parlamento Siciliano decide di non votare per le Province, rinunciando alle proprie prerogative statutarie.

 

Siracusa, 13 aprile 2018: Ieri sera, con 32 presenti su 70 componenti del Parlamento siciliano, senza nemmeno il numero legale, il Parlamento siciliano ha approvato il Disegno di Legge n.237, presentato dal Governo, con il quale la maggioranza rinuncia a votare per le Province entro il 30 giugno, così come avevo sempre detto e così come previsto dalla Legge 17/17, per rinviare le elezioni a una data compresa fra il 15 ottobre 2018 e il 15 dicembre 2018, rinunciando, quindi, alle proprie prerogative statutarie. Lo dichiara Vincenzo Vinciullo.

Adesso, dobbiamo attendere la decisione della Corte Costituzionale che, nel caso in cui dovesse dare ragione al Consiglio dei Ministri, di fatto impedirebbe il ritorno della Democrazia nei nostri Enti, affidando le Province alle logiche spartitorie dei partiti o, comunque, di quello che rimane dei partiti e sottraendo al popolo la possibilità di scegliere i propri rappresentanti istituzionali.

E il tutto, ha proseguito Vinciullo, avviene in un momento in cui le Province sono “alla canna del gas”, in un momento in cui le Province avrebbero bisogno di Democrazia e guida certa per poterle amministrare, in un momento in cui tutto è affidato a commissari che, pur impegnandosi, non riescono a risolvere i problemi dei dipendenti che attendono, da mesi, il pagamento degli stipendi.

La cosa più semplice che bisognava fare, anche perché così si era espressa la maggioranza che ha vinto le elezioni, era quella di ritornare al voto e di dare la possibilità alla gente di scegliersi il proprio rappresentante.

Ciò avrebbe comportato un’assunzione diretta di responsabilità da parte delle forze politiche e sociali e con ciò l’inizio di un percorso di risanamento vero delle Province.

Così non si è voluto fare e si è preferito non mantenere gli impegni assunti, si è preferito assumere un atteggiamento prono nei confronti del Governo Nazionale, si è preferito rinunciare alle proprie prerogative statutarie e parlamentari, il tutto, ha concluso Vinciullo, in un’Assemblea pressapoco deserta in cui quasi tutti hanno fatto silenzio, come se si stesse affrontando un problema inesistente, quando, invece, il problema esiste, è grave, difficile da affrontare e da risolvere.

In allegato si invia il resoconto stenografico della seduta del 12/04/2018, in modo che ognuno possa valutare l’attività del nuovo Parlamento.

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