Sono sette anni che Nino Consiglio non c’è più. L’uomo politico ed intellettuale, nonché nostro fraterno amico, scomparve il 23 luglio 2014. Sembra un’era fa se consideriamo le trasformazioni politiche di questi anni . E se aggiungiamo i lunghi mesi della pandemia che hanno trasformato il nostro paese e il mondo.
Nino ci è mancata tanto. Nino ci manca tanto. Guardando all’attuale vita politica locale la sua assenza si sente molto. Come commenterebbe Nino, appassionato di storia e politica locale, l’attuale contingenza politica in provincia e nel capoluogo. Che tipo di analisi farebbe dell’attuale Partito Democratico?
Certamente lancerebbe un forte appello non solo alla indispensabile unità, ma chiamerebbe tutti ad un grande sforzo di analisi e proposta per affrontare sia il post-pandemia ( ricordiamo il Nino Consiglio animatore e protagonista degli anni della Concertazione) che la forte crisi nei rapporti dentro il partito. Cercando di individuare “la proposta “ ( qui la sua passione e competenza per la storia e la filosofia) per superare l’impasse.
Probabilmente Nino avrebbe anche avuto le capacità ed il carisma per superare, dopo una analisi collettiva, la crisi nei rapporti con l’amministrazione comunale.
Nino non era uomo espansivo ma riusciva a coltivare inossidabili amicizie anche al di là delle idee e delle divisioni. Noi tutti dovremmo, umilmente, e nella sua memoria, fare uno sforzo in più in tal senso.
In una comunità le idee diverse e persino le diverse collocazioni, diceva il professore, possono essere una opportunità. Anzi , “devono essere una opportunità “. Specie in momento come questo, aggiungiamo noi.
Sarebbe un bel modo di commemorare la sua figura, di onorare la sua opera politica.
Mario Blancato
Bruno Marziano
Carmelo Saraceno