Palermo, 15 settembre 2021 – – E’ stato costituito, dal neo responsabile regionale del Dipartimento Casa, Edilizia sociale e Riqualificazione delle periferie, Angelo Torre, il gruppo di studio che analizzerà le complesse problematiche inerenti la situazione abitativa in Sicilia. Saranno elaborate delle proposte di intervento idonee a migliorarla, nonché la riqualificazione delle periferie mediante interventi che migliorino i servizi e la interazione sociale.
Nel programma di lavoro sono state individuate le linee guida che i nove componenti del gruppo dovranno approfondire. Ne fanno parte Guido Bissanti, agronomo, (ecoagricoltura e parchi urbani – consulente); Massimo Ferla (individuazione di elementi essenziali per una migliore vivibilità delle periferie); Serena Ferraro (formazione e fondo sociale europeo); Riccardo Fulco (interazioni tra Istituzioni, chiesa, privato sociale e studio del territorio); Emanuele Oddo (nuovo sviluppo economico del territorio); Francesca Pagano, (Comunicazioni); Giuseppa Pellegrino (studi storici, antropologici e geografici); Giusy Prato (Rapporto con le Istituzioni); Paolo Russo (ricerche legislative ed aspetti sociali).
Il primo studio verterà sull’emergenza abitativa a Palermo con una indagine conoscitiva sull’ampiezza dell’area in sofferenza, avendo innanzitutto riguardo della salvaguardia del territorio, utilizzando la notevole volumetria di immobili sfitti presenti in città e, ove necessario, ipotizzare la costruzione di nuovi edifici di edilizia convenzionata e sovvenzionata, così come già individuate nel PRG della Città. Per il recupero delle periferie, la problematica deve intercettare gli aspetti del recupero delle infrastrutture, del disinquinamento dei corsi d’acqua e della costa, ma anche il proficuo utilizzo delle zone verdi, l’individuazione di aree riservate allo sport ed al tempo libero e la promozione di attività che favoriscano le relazioni sociali. Tutto ciò con la presenza attiva delle Istituzioni pubbliche in collaborazione con i cittadini, favorendo così la democrazia partecipata.
Palermo nelle sue periferie deve riscoprire i propri valori identitari e dovrà trovare il terreno fertile per uno sviluppo veramente sostenibile, avendo come obiettivo primario la trasformazione di aree abbandonate al degrado territoriale e sociale in aree sviluppate economicamente, favorendo quella coesione sociale necessaria all’innalzamento degli indici di qualità della vita; riconoscendo che le vere trasformazioni non sono soltanto di natura tecnologica né di natura energetica, ma prioritariamente di natura sociologica. Palermo deve trasformarsi in una città policentrica nella quale ogni realtà periferica con la propria storia, cultura e struttura socio-territoriale deve fare da corollario alla storia millenaria della città. L’obiettivo è di realizzare dei piani di intervento pluridisciplinari che stimolino le comunità periferiche a determinare azioni concrete per uno sviluppo omogeneo e sostenibile del territorio.