Un vecchio detto recita e sintetizza: il meglio ha la rogna, e per evitare di favorire qualcuno, dico subito che questo sono io. Terminata la campagna elettorale è iniziato il mercato delle vacche. A giochi chiusi la bandiera va, dove tira il vento. In politica a Siracusa questo detto è sempre di estrema attualità. Sono troppi i nomi che si possono definire nel tempo e in particolare negli ultimi mesi voltagabbana, in funzione di una nuova poltrona a cui aggrapparsi con il sangue e con i denti, e non importa nella lista dove siano stati eletti o altrove, magari con l’avversario. La coalizione mista centrodestra, liste civiche e fuoriusciti, capitanata da Ezechia Paolo Reale, sulla carta ha la maggioranza in seno al consiglio comunale, mentre il sindaco eletto, Francesco Italia, costola della passata amministrazione Garozzo, dovrà cercare la maggioranza di volta in volta per poter governare la città di Archimede, ridotta davvero male; insomma, dovrà trovare i voti per i provvedimenti collegati al programma annunciato, o forse è meglio dire, appena accennato.
Un vecchio detto recita e sintetizza: il meglio ha la rogna, e per evitare di favorire qualcuno, dico subito che questo sono io.
Terminata la campagna elettorale è iniziato il mercato delle vacche. A giochi chiusi la bandiera va, dove tira il vento. In politica a Siracusa questo detto è sempre di estrema attualità. Sono troppi i nomi che si possono definire nel tempo e in particolare negli ultimi mesi voltagabbana, in funzione di una nuova poltrona a cui aggrapparsi con il sangue e con i denti, e non importa nella lista dove siano stati eletti. La coalizione mista centrodestra, liste civiche e fuoriusciti, capitanata da Ezechia Paolo Reale, sulla carta ha la maggioranza in seno al consiglio comunale, mentre il sindaco eletto, Francesco Italia, costola della passata amministrazione Garozzo, dovrà cercare la maggioranza di volta in volta per poter governare la città di Archimede, ridotta davvero male; insomma, dovrà trovare i voti per i provvedimenti collegati al programma annunciato, o forse è meglio dire, appena accennato.
Già girano i primi soliti noti nomi tra quelli che a breve salteranno il fosso per passare armi e bagagli tra i banchi del Vermexio che appoggeranno l’amministrazione Italia per i prossimi 5 anni in cambio di un grosso favore o un posticino al sole di sottogoverno, magari attraverso i famosi prestanome o un parente, pur essendo stati eletti nella coalizione guidata da Reale. Ma per non disturbare le trattative in corso, aspettiamo l’annuncio ufficiale per pubblicarne i nomi per il momento sospettati. Intanto, nei salotti e nei crocicchi dei bar, si sentono i primi nomi, cognomi e incarichi pretesi dei tanti possibili potenziali e “solidi”, traditori. Si sa, il dolore fa mettere a piangere, o meglio ancora: la necessità, obbliga la legge.
Concetto Alota