La spesa al supermercato.
La farmacia, l’ospedale, l’ambulatorio del medico di base o il veterinario.
Una denuncia se si è vittime di reato o per esigenze urgenti di tutela dei minori. Sono queste, secondo quanto si apprende, alcune eccezioni all’obbligo di esibire il green pass per l’accesso a servizi e attività commerciali in arrivo con il Dpcm previsto dall’ultimo dl Covid, in preparazione. Ad essere consentite senza certificato (base o rafforzato) dovrebbero essere quindi le esigenze alimentari (ma non nelle attività di somministrazione, come i bar) e quelle sanitarie, oltre a quelle di giustizia e pubblica sicurezza.
La maggioranza è stata battuta nella commissione Affari costituzionali del Senato su un emendamento al decreto Covid, proposto dal M5s, che chiedeva di consentire alle parafarmacie di fare test molecolari e antigenici rapidi anti covid. Contro la modifica, che ha avuto 13 voti contrari e 11 favorevoli, si è schierato tutto il centrodestra. L’emendamento presentato da Gianluca Castaldi, primo firmatario, aveva avuto il parere positivo del governo e del relatore del provvedimento, Nazario Pagano di Forza Italia. Il decreto, ora in discussione in Aula, prevede tra l’altro il green pass rafforzato.
“Oggi in Commissione al Senato il centrodestra – compresa Iv – ha bocciato un nostro emendamento che avrebbe esteso alle parafarmacie la possibilità di effettuare i test. La bocciatura di quell’emendamento va tutto a danno dei bisogni e delle necessità dei cittadini, nonché della credibilità della politica: in una fase come questa si dovrebbe essere parte della soluzione e non dei problemi. Per il Movimento non finisce qui”. Così il leader M5s Giuseppe Conte in un post.”Quando la politica abbandona il buon senso e agisce per finalità diverse dal bene comune a pagare il conto più salato sono sempre i cittadini ” aggiunge Conte.