Pizza. Una storia napoletana

In concomitanza con il Pizza Day del 17 gennaio scorso, il volume “Pizza. Una storia napoletana”, dopo il successo della prima edizione, è tornato in libreria e sullo store online di Slow Food Editore in una versione aggiornata e arricchita da nuovi contenuti e da un affascinante repertorio di illustrazioni e riproduzioni di documenti di archivio, mappe, fotografie e stampe inedite.

“L’idea di questo saggio nasce nei primi anni Duemila, dal desiderio di mio padre Antonio di ricostruire, attraverso documenti d’archivio, la storia della sua famiglia e di un cognome, Mattozzi, tanto noto a Napoli da venire immediatamente associato alla parola “pizza” scrive a pag.9 Donatella Mattozzi.

Un volume che intende far conoscere la storia di un prodotto come la pizza, che negli ultimi anni è stata protagonista di una straordinaria rivoluzione del gusto, e per comprendere l’evoluzione di un antico quanto umile mestiere come quello del pizzaiolo, trasformatosi nei giorni nostri in un complesso incontro di artigianalità, creatività e imprenditoria. Tra indagine storica e curiosità antropologiche, tra pizzerie e pizzaioli, gli autori Antonio e Donatella Mattozzi (nati entrambi a Napoli e docenti di materie letterarie) ci riportano al clima che si viveva a Napoli dal Settecento fino ai primi del Novecento, attraverso un lungo racconto basato su precise e accurate ricerche d’archivio ed esclusivamente su fonti documentarie.

“Una storia napoletana. Pizzerie e pizzaiuoli tra Sette e Ottocento” pubblicato per la prima volta nel 2009, è stato poi tradotto in lingua inglese con il titolo “Inventing the Pizzeria. A History of Pizza Making in Naples” nel 2015 per la prestigiosa Bloosmbury Academic – portando Napoli e la storia della sua pizza nelle università di tutto il mondo – viene ora presentato da Slow Food Editore in una nuova versione, riveduta ed ampliata.

“La data precisa in cui fu aperta la prima pizzeria a Napoli non è nota, né si sa quando il primo pizzaiuolo fu chiamato con questo nome specifico. La loro comparsa rientra infatti in quei fenomeni sociali e di costume – in questo caso della ricerca di nuovi cibi e nuovi sapori – che sfuggono alla registrazione dei cronisti e vengono rilevati e osservati solo quando sono già maturi.(…)”(pag. 31). In “Pizza. Una storia napoletana”, nuovi approfondimenti vengono dedicati alla figura della pizzaiola e, grazie all’acquisizione di nuovi documenti, la narrazione storica del mestiere del pizzaiolo prosegue fino ai primi decenni del Novecento.

E ancora, sono stati aggiunti alcuni particolari inediti alla storia della famiglia Mattozzi, che nel 2022 festeggia l’importante traguardo di 170 anni ininterrotti di attività, cominciati con il primo forno aperto ai Banchi Nuovi da Michele e Luigi Mattozzi nel 1852. Nel ricco corredo iconografico sono presenti inoltre riproduzioni di importanti documenti come l’Elenco dei pizzajoli con bottega del 1807, gentilmente concesso dall’Archivio di Stato di Napoli, e ancora la prima e unica immagine esistente di una pizzeria napoletana ottecentesca, tratta da una stampa inglese del 1881, finora inedita. L’appendice, inoltre, contiene in edizione integrale il testo dell’1858 dell’illustre filologo Emmanuele Rocco, dedicata alla figura del Pizzajuolo.

Il volume “Pizza. Una storia napoletana” (272 pagine, 16,50 €) è in grado di offrire al lettore una dettagliata panoramica storica per capire come un cibo povero si sia affermato, in Italia e in tutto il mondo, come una delle maggiori espressioni culturali. Un volume essenziale per celebrare la pizza, uno dei cibi più amati e più rappresentativi del patrimonio enogastronomico italiano.

Masha Sirago,

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