La schiuma bianca che ogni tanto appare nel mare non è nociva. Già nel 2002 i dubbi furono chiariti dagli addetti ai lavori delle industrie e dagli uomini del Nictas presso la Procura della Repubblica in occasione dell’inchiesta “Mare Roso” condotta dal procuratore Roberto Campisi e Maurizio Musco. Spiegano i tecnici che quella schiuma biancastra si forma per la velocità che crea l’effetto frullino indotto e la differenza termica con il contatto dell’acqua calda con quella del mara fredda, formando una schiuma che si trasforma in una sostanza in parte volatile e che fuoriesce da uno degli stabilimenti del petrolchimico siracusano. Schiuma che periodicamente la parte in eccesso viene asportata dalla vasca artificiale opportunamente predisposta all’uscita per trattenerla, come nella foto. A prima vista sembrava un fatto sinistro, invece si tratta di una procedura industriale in tutta sicurezza a circolo chiuso e necessario per ciclo di raffreddamento degli impianti industriali.
Fenomeno che un paio di mesi fa ha preso d’assalto la battigia del litorale di Levante della città di Siracusa, ma anche tante altre località della costa; in quel caso è il modo ondoso a formare la schiuma quando le correnti marine calde e fredde s’incontrano. In entrambi i casi non è tossica, ed è causata da un fenomeno termico del tutto naturale. Le analisi sui campioni della schiuma, che ha fatto la sua comparsa in riva al mare trasportata dalle onde e caratterizzata da voluminosi cumuli bianchi, simili a quelli prodotti da detersivi e cosmetici, sono state comunque negative. Insomma, la schiuma avrebbe origine naturale e non sarebbe nociva per gli esseri viventi. A confermarlo all’epoca fu anche l’Ufficio circondariale marittimo, per il quale il fenomeno è da ricondurre a un fatto del tutto naturale.
La polemica della schiuma bianca si è estesa nei giorni scorsi anche sulle tematiche della spiaggia di Marina di Priolo e sulla balneabilità o meno dell’arenile, creando allarme tra la pubblica opinione, ma anche tante denunce all’autorità giudiziaria da parte del sindaco di Priolo Pippo Gianni, per il possibile procurato danno all’immagine della località balneare, con la preoccupazione da parte degli operatori dell’arenile e il sospetto che si possa trattare di un attacco politico.
A comprova della sicurezza della balneabilità, l’amministrazione di Priolo Gargallo ha diffuso gli esiti delle analisi effettuate dall’Arpa, propedeutici per il rilascio della concessione dei gestori per le attività legate alla balneazione. Condizione ostativa e senza la quale il demanio marittimo non può rilasciare la necessaria licenza demaniale per gestire un lido.
I fenomeni eutrofici sostenuti da micro-alghe stanno interessando da qualche tempo la battigia dell’intera costa dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo, con concentrazioni elevate soprattutto nella parte settentrionale dell’area, direttamente investita dagli apporti del bacino nord. Gli esperti garantiscono che le fioriture algali e micro-algali sono del tutto innocue.
Concetto Alota