Siracusa. Non si placano le polemiche sulla realizzazione del bar nella Piazza d’Arme al Castello Maniace. Enzo Vinciullo e i suo fidi alleati, ritornano sulla vicenda che tiene banco da alcuni mesi nella politica siracusana, ma anche tra la pubblica opinione spaccata in due tronconi.
“All’indomani della nostra manifestazione di protesta davanti al complesso del Maniace, l’attuale sindaco ha tenuto, presso l’Urban Center di via Malta, una conferenza stampa a cui hanno partecipato anche tecnici esterni al Comune, durante la quale sono state contestate le nostre dichiarazioni relativamente all’uso del cemento armato, all’incremento dell’altezza complessiva e alla trasformazione del sito, che non poteva essere utilizzato per fini diversi da quelli militari, dal momento che il Consiglio Comunale non si era espresso sul cambio di destinazione d’uso dell’area” – scrivono in un comunicato stampa diffuso poco fa, Vincenzo Vinciullo, Fabio Alota, Mauro Basile, Salvatore Castagnino e Alberto Palestro.
“Durante la nostra manifestazione, avevamo fatto notare come l’intero complesso del Maniace subiva dei danni permanenti – continuano i 5 rappresentanti del centrodestra – sia per l’impossibilità di restituire allo stato iniziale i luoghi, cosa che, invece, era prevista dalla concessione, sia per un aumento delle dimensioni che adesso viene definito “abusivamente realizzato”, sia per il fatto che ritenevamo che la Sovrintendenza non avesse mai potuto dare l’autorizzazione, e se lo aveva fatto aveva errato, per un’opera di cotanto impatto visivo.
“In quella conferenza stampa, convocata anche per smentire quanto da noi detto durante la manifestazione davanti al Maniace, il Sindaco, supportato sempre dai tecnici, ha sostenuto che tutto fosse in regola e che i lavori fossero stati realizzati nel rispetto del progetto approvato dalla Sovrintendenza e dal Genio Civile.
“Ieri, la Sovrintendenza di Siracusa, anche a seguito dei risultati dell’ispezione dell’Assessorato regionale, è intervenuta sostenendo esattamente il contrario di ciò che era stato detto in quella conferenza stampa dal Sindaco, riconoscendo la validità delle nostre dichiarazioni e ordinando la reintegrazione delle opere abusivamente eseguite.Quindi – hanno proseguito Vinciullo, Alota, Basile, Castagnino e Palestro – non era assolutamente vero ciò che aveva detto il Sindaco, cioè che le opere erano state eseguite tutte in regola, in quanto oggi la Sovrintendenza ha certificato l’esistenza di opere abusive che devono essere abbattute.tutte in regola, in quanto oggi la Sovrintendenza ha certificato l’esistenza di opere abusive che devono essere abbattute. Lo stesso giorno della nostra manifestazione, sull’argomento era intervenuto l’Assessore comunale al Centro Storico che, in una lunghissima dichiarazione rilasciata a un quotidiano online, ebbe a confutare le nostre dichiarazioni che, oggi, la Sovrintendenza riconosce esatte dal momento che, così come noi avevamo già chiesto la demolizione delle opere abusive, stessa cosa fa ora la Sovrintendenza, che ha ordinato la reintegrazione delle opere abusive ai sensi dell’Art.160 del Decreto Legislativo 42/2004.E’ chiaro che, durante questa conferenza stampa, o il Sindaco ha mentito, oppure non avevano i suoi tecnici effettuato i sopralluoghi. Di conseguenza, qualcuno ha mentito.E siccome è il capo dell’Amministrazione che assume la responsabilità delle dichiarazioni che rende, previa verifica, di ciò che sta sostenendo, soprattutto in una vicenda così grave e complessa, che vede la città ribellarsi di fronte alla realizzazione di questa struttura in cemento armato, noi chiediamo ufficialmente le dimissioni del Sindaco.
“Il Sindaco di Siracusa e la sua Giunta non possono assumere posizioni così decise e determinate se non sono certi di ciò che dicono e di cui parlano.
“Un errore così grossolano è insopportabile da accettare, soprattutto quando è stato perpetrato ai danni di un’opera che tutto il mondo ci invidia, pertanto, concludono Vinciullo, Alota, Basile, Castagnino e Palestro crediamo che l’unica cosa che può fare il Sindaco è presentare le sue dimissioni, dal momento che, ad oggi, l’Amministrazione Comunale di Siracusa non solo non è intervenuta per fermare gli abusi, ma, addirittura, li ha difesi, come se l’opera fosse una struttura realizzata dalla stessa Amministrazione e non da privati”.