Fumata nera all’assemblea dei soci dell’IAS per l’approvazione del bilancio della società. L’Irsap, che ritiene di detenere le quote dell’IAS, non si è presentata e, di conseguenza, l’Assemblea, per approvare il bilancio, è stata rinviata al 31 agosto.Se il 31 non verrà approvato il bilancio verranno poste le condizioni giuridiche per la messa in liquidazione della società, o da parte del Consiglio di Amministrazione o da parte del Collegio Sindacale. “Tutto ciò sta avvenendo nel più assoluto silenzio – dice l’ex parlamentare Enzo Vinciullo – indifferente al fatto che, con la messa in liquidazione della società verrà messa in discussione”. Vinciullo si chiede dove sia la politica? Dove siano i sindacati? È evidente che quel progetto, per anni messo in cantiere, per la svendita e la privatizzazione dell’IAS, che è anche oggetto di una serie di telefonate intercettate nel cosiddetto filone Montante, torna di attualità in maniera subdola e senza avere il coraggio di farne strumento di dibattito politico e sindacale.La società che gestisce il depuratore è una società mista, con capitale a maggioranza pubblico, per la maggior parte della Regione Siciliana e poi, in minima parte, dei Comuni di Melilli e Priolo, ma la struttura, i beni materiali, il sito e il depuratore sono di proprietà della Regione e per cui sia chiaro che, ammesso che si decida di svendere l’IAS, può essere svenduto il nome, ma non i beni, il sito e i luoghi perché, ripeto, questi sono di proprietà della Regione.