Messina. Sul “Sistema Siracusa”, la premessa obbligata che i magistrati di Roma, che hanno indagato sull’inchiesta in parallelo con i Pm messinesi, si sono dichiarati contrari alla pena concordata dai loro colleghi di Messina, per gli imputati su cui gravano le accuse più gravi.
Nella buona sostanza, nulla di definitivo per il rinvio a giudizio nei confronti degli avvocati Piero Amara e Giuseppe Calafiore, per i quali la posizione processuale era stata stralciata dopo aver collaborato a chiarire gli avvenimenti collegati ai reati commessi, con le Procure di Messina e di Roma, e quindi per loro due le indagini continuano, che rimangono nella posizione di indagati.
E mentre Amara aveva rinunciato al patteggiamento ancor prima dell’udienza, è stato Calafiore in questa fase intermedia delle indagini a tentare di proporre il patteggiamento della pena a due anni, ma il Gup ieri ha rigettato la proposta di accordo disponendo la restituzione degli atti all’Ufficio del Pubblico Ministero.
Patteggiamento negato dal Gup anche per l’ex Pm Giancarlo Longo e i consulenti Giuseppe Cirasa e Francesco Perricone. I tre sono comparsi oggi davanti al Gup Monica Marino per l’udienza preliminare e attraverso i propri legali di fiducia hanno tentato di chiedere “il non luogo a procedere”, ma il Gup ha deciso per il rinvio a giudizio, udienza fissata per il 21 novembre con il rito ordinario. Longo, aveva proposto cinque anni di pena, le dimissioni dalla magistratura e il suo Tfr; Cirasa di convertire la pena detentiva di cinque mesi e sedici giorni con la sanzione pecuniaria di 42 mila euro; Perricone si era in un primo momento accordato per la pena di due anni; per i tre la Procura di Messina aveva espresso parere favorevole. Gli altri imputati nel processo ordinario sono: Alessandro Ferraro, Sebastiano Miano, Fabrizio Centofanti, Gianluca De Micheli, Giuseppe Guastella, Riccardo Sciuto e Mauro Verace.
Il 22 novembre è fissata invece la prima udienza del processo con il rito abbreviato per Ornella Ambrogio, Davide Venezia e Davide Rapisarda. Come si ricorderà, parte civile nel processo si sono costituiti, oltre al Comune di Siracusa, anche Legambiente, l’Ordine degli avvocati di Siracusa, il legale Nicolò D’Alessandro e il Pm Marco Bisogni.
Spicca la risolutezza del Gup Tiziana Leanza, che dopo aver letto gli atti processuali e i capi d’imputazione contestati a Calafiore, Longo, Perricone e Cirasa, ha deciso di seguire il principio giuridico della pena per i responsabili di reati gravi, rigettando in toto le proposte di patteggiamento. Infine, proposta di patteggiamento accettata dal Gup a due anni di reclusione, con la condizionale, avanzata da Bruno Gastaldi, suocero dell’ex pubblico ministero della Procura di Siracusa, Giancarlo Longo.
Concetto Alota