Da oltre 20 anni il dissesto è una costante che accomuna e caratterizza tutte le strade di Palermo. Si tratta di avvallamenti, frane, cedimenti, dissesti, buche e chi più ne ha più ne metta, che rendono le strade pericolose per chi vi transita a piedi, in moto o in auto. Non c’è una strada che non ha queste peculiarità ormai standardizzate.
La Giunta comunale come unico rimedio e soluzione ritenuta valida, essenziale e risolutiva ha escogitato, sicuramente dopo lunghi tavoli tecnici ed incontri con le parti in causa, la sistemazione di cartelli monitori o segnali di pericolo, in modo che gli automobilisti sono avvisati e quindi declinando ogni responsabilità in caso di incidenti causati dal dissesto stradale.
A fine luglio con grande sorpresa e stupore in via Re Federico arrivano le maestranze che con grande sfoggio di mezzi e materiali ed incominciano ad asfaltare l’intera via.
Via che a memoria d’uomo a detta di chi vive in quel quartiere, non veniva asfaltata per intero dal oltre 20 anni, tanto che i suoi abitanti si erano anche affezionati alle buche storiche che venivano ormai considerate come punti di riferimento per scandire il tempo degli eventi verificatesi nel quartiere.
Dicevamo che a fine luglio via Re Federico veniva interamente asfaltata. Ma a Settembre, al rientro delle vacanze, ad appena un mese dall’evento epocale dell’asfalto totale di una via, arriva un’altra impresa che inizia a scavare la strada con l’asfalto ancora caldo dichiarando che lavoravano per “portare la fibra nel quartiere”.
Oggi la Strada, asfaltata appena un mese fa, è ritornata nel suo stato storico, buche e rattoppi.
Da cittadini e da O. S. rappresentativa di interessi diffusi ci poniamo delle domande e le rivolgiamo al primo cittadino della nostra Città.
Caro Sindaco quanto è costato alla cittadinanza tutta, appena un mese di asfalto nuovo? Dopo appena un mese caro Sindaco chi ha autorizzato a bucare e distruggere parte dell’asfalto appena collocato?
Caro Sindaco ma la quinta città d’Italia ha un ufficio che coordina e programma gli interventi di manutenzione e gestione degli spazzi pubblici onde evitare questo palese sperpero di denaro pubblico?
E se si, chi non ha notato che sarebbe stato meglio invertire gli interventi? Bastava prima installare i cavi della rete telefonica e dopo, solo dopo, asfaltare la strada per intero.
Il Sinalp rimane in attesa, nell’interesse dei cittadini di Palermo, di conoscere le motivazioni logiche di questo agire.