Siracusa, 9 agosto 2022 – “Il ministero per la Transizione ecologica ha concesso una proroga di 90 giorni per le osservazioni relative all’istituzione del Parco degli Iblei. È un’occasione per meglio definire la perimetrazione dell’area”.
Lo afferma il parlamentare regionale di Prima l’Italia, Giovanni Cafeo, che ha partecipato ad un incontro al palazzo della Provincia di Ragusa, organizzato dal Libero consorzio di Ragusa a cui hanno preso parte i sindaci dei Comuni su cui ricadrà il Parco degli Iblei, le associazioni delle imprese, i sindacati ed i movimenti ambientalisti, per discutere dell’istruttoria legata all’istituzione del Parco.
“È fondamentale – aggiunge l’On. Cafeo – che il Mite fornisca in tempo ai sindaci ed a tutti gli enti territoriali interessati la documentazione sulla proposta di perimetrazione del Parco degli Iblei, in quanto consegnarla a ridosso della scadenza dei 90 giorni sarebbe del tutto inutile. Bisogna consentire alle amministrazioni locali, che ricordo sono 27, di organizzare degli incontri con tutte le categorie interessate al fine di esprimere le proprie valutazioni sulla perimetrazione”.
Il parlamentare regionale di Prima l’Italia sottolinea che la perimetrazione così come indicata nella bozza del Mite penalizza fortemente lo sviluppo del territorio.
“Dentro questa vasta porzione – continua l’On. Cafeo – pari a 140 mila ettari, comprendente i territori di Siracusa, Catania e Ragusa, ci sono migliaia di aziende che, a causa di vincoli rigidissimi, rischiano di vedere sfumare gli investimenti fin qui pianificati. Dobbiamo considerare, inoltre, che queste imprese rappresentano una importante fetta del Prodotto interno lordo della Sicilia orientale, che dà lavoro a centinaia di persone, per cui è facile immaginare le conseguenze di una scelta così integralista. Bisogna anche smetterla di demonizzare le imprese, come se fossero animate dal desiderio di distruggere l’ambiente: è tutto il contrario – conclude Cafeo – perché valorizzano il territorio, preservandolo dall’incuria a cui sarebbe destinata un’area senza una programmazione sostenibile, sia dal punto di vista ambientale sia economica”.