In Italia gli occupati nel terzo trimestre 2022 sono diminuiti di 12 mila unità rispetto al secondo (-0,1%) attestandosi a quota 23 milioni 126mila, a seguito della diminuzione dei dipendenti a termine (-59 mila,) non compensata dall’aumento di quelli a tempo indeterminato (+34mila) e degli indipendenti (+12 mila).
Lo rileva l’Istat spiegando che sulla base dei dati non destagionalizzati si è avuto un aumento di 247mila occupati sul terzo trimestre del 2021.
Diminuisce sul trimestre precedente anche il numero di disoccupati (-52 mila, -2,6%) . Rispetto al terzo trimestre 2021 i disoccupati sono diminuiti di 284mila unità.
Aumenta il numero di coloro che non cercano lavoro convinti di non riuscire a trovarlo: lo certifica l’Istat secondo il quale nel terzo trimestre gli scoraggiati sono 1.107.000, in aumento dell’8,4% sullo stesso periodo del 2021 (+86mila). Questa categoria aumenta tra gli uomini (+11,6%) più che tra le donne (+6,2%).
Le persone in cerca di occupazione in Italia scendono nel terzo trimestre sotto i due milioni a 1.981.000, per la prima volta dal 2011. E’ quanto emerge dalle tabelle Istat sul mercato del lavoro (dati destagionalizzati) secondo le quali Il tasso di occupazione nel terzo trimestre è sceso al 7,9% (-0,2 punti sul trimestre precedente, -1,1 punti sull’anno), il valore minimo dal 2009. Il tasso di occupazione è stabile rispetto al trimestre precedente al 60,2%, sui livelli più alti dal 2004, inizio delle serie storiche. Rispetto al terzo trimestre 2021 il tasso di occupazione è cresciuto di 1,1 punti.
Le retribuzioni lorde di fatto per lavoratore dipendente sono aumentate nel terzo trimestre 2022 dello 0,3% rispetto allo stesso periodo del 2021. Lo rileva l’Istat sottolineando che l’aumento rispetto al trimestre precedente è dello 0,1%. Le retribuzioni lorde contrattuali di cassa per il totale economia sono cresciute su base tendenziale dello 0,9%. Il dato è molto inferiore a quello dell’aumento dei prezzi.