Unict – Gli studi sociali avvicinano l’Università di Catania ad Israele

L’Università di Catania, anche per la sua posizione nel Mediterraneo, conferma la sua vocazione all’internazionalizzazione e negli ultimi anni, in particolar modo, verso gli atenei israeliani grazie ai numerosi studi nel campo sociale e umanistico.
Una fitta rete di interessi e accordi sono stati intessuti negli anni dalla cattedra di Storia delle dottrine politiche – retta dalla docente Stefania Mazzone – del Dipartimento di Scienze politiche e sociali dell’Università di Catania con alcuni atenei israeliani.
Accordi sostenuti dalla prof.ssa Pinella Di Gregorio, direttrice del dipartimento, e mirati alla costruzione di confronti e collaborazioni con positive ricadute sociali in un’ottica internazionale dell’Università di Catania grazie all’importanza strategica del suo posizionamento euromediterraneo.
Di recente, in quest’anno accademico, i docenti Stefania Mazzone e Andrea Giuseppe Cerra (quest’ultimo studioso del profilo storico delle tematiche politico-istituzionali e dottore di ricerca in Scienze politiche) hanno preso parte, su invito di Asher Salah (docente alla Bezalel Academy of Arts & Design e alla Hebrew University di Gerusalemme), a una serie di seminari per promuovere la ricerca nel campo della storia sociale e politica degli ebrei in Sicilia e nell’area mediterranea anche attraverso convegni, pubblicazioni e scambi interuniversitari tra docenti e studenti di atenei israeliani e italiani.
Tra i risultati più significativi si annoverano la decisione di sottoporre ad alcune riviste scientifiche un numero monografico su Storia e politica della cultura visiva Ebraica nel Mediterraneo (curato dai gruppi di ricerca del Dipartimento di Scienze politiche e sociali dell’ateneo catanese e delle università israeliane) e, inoltre, l’attivazione di un corso di studi su Storia e politica delle teorie e tecniche del fotogiornalismo umanistico e sociale da integrare nel curriculum di studi dell’Accademia Bezalel di Tel Aviv.
Il dott. Cerra, inoltre, ha approfondito – con il volume “La città sepolta. Politica e istituzioni degli ebrei a Catania nel XV secolo” – alcune linee di ricerca sulla presenza ebraica a Catania grazie anche al supporto di Asher Salah, curatore della prefazione del libro dello studioso catanese.
Un volume, recentemente presentato a Catania dal prof. Samuele Rocca (responsabile israeliano dell’accordo interuniversitario con la Ariel University), che il dott. Cerra ha realizzato anche con il supporto della trascrizione di Carmine Fontana (custodita nell’Archivio storico dell’Università di Catania). Nel libro, infatti, sono delineate le caratteristiche topografiche delle giudecche catanesi, la pratica del bilinguismo, le professioni svolte in campi differenti (medicina, commercio, finanza) e i rapporti istituzionali con la Corona, componendo un quadro storico di rilievo per la completezza della ricerca storiografica, come evidenziato anche nella prefazione di Asher Salah.
«Nuovi metodi di studio, dunque, si prospettano su una realtà scampata alla cancellazione, oggetto di meritori approfondimenti e anche tassello centrale di un mosaico a tre punte che svela al mondo le sue infinite peculiarità di pace e dialogo interculturale» spiega la prof.ssa Stefania Mazzone.
Risultati di una collaborazione avviata e ricordata nei giorni scorsi dal rettore Francesco Priolo nel corso della tappa alla Hebrew University of Jerusalem della visita istituzionale in Israele.
Tra le collaborazioni gli atenei israeliani spicca anche quello col prof. Samuele Rocca della Ariel University, esperto di storia del popolo ebraico e della storia del movimento sionista, che terrà un seminario su questi temi al Dipartimento di Scienze politiche e sociali. L’ateneo israeliano di Ariel, invece, ospiterà la prof.ssa Stefania Mazzone per un ciclo di seminari sulla figura di Antigone nell’antichità e nella contemporaneità.
«La partnership – conclude la prof.ssa Mazzone – si inserisce nell’ambito del progetto Erasmus KA171 dedicato alla Mobilità internazionale che coinvolge Paesi extra-Ue seguendo interessi e linee di ricerca di cui l’Università di Catania si è fatta portavoce in questi anni sul piano dell’innovazione tecnologica e delle scienze sociali».

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By Redazione

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