La difesa dell’imprenditrice Rita Frontino insiste nell’incompetenza territoriale e in udienza ha sollevato la relativa eccezione, chiedendo che il procedimento penale che riguarda l’inchiesta sulla Fiera del Sud venga trasferito al tribunale di Messina. Questo e poco altro è emerso dalla prima udienza del processo a carico di Frontino, Rosa Gibilisco, Alfredo Sapienza e Davide Venezia, che si sta svolgendo dinanzi al tribunale penale, presieduto da Livia Rollo mentre a latere sono Antonella Coniglio e Andrea Palmeri.
Il processo è entrato nel vivo dopo una falsa partenza, dovuta all’astensione dei due giudici a latere, per incompatibilità rispetto alle posizioni degli imputati.Al vaglio del nuovo collegio giudicante c’è la vicenda giudiziaria emersa dalle indagini delle fiamme gialle con il coordinamento dei pubblici ministeri Davide Lucignani e Salvatore Grillo. In avvio di udienza gli avv. Mario Fiaccavento e Alberto Gullino hanno sollevato una serie di eccezioni a cominciare dalla nullità del decreto di giudizio immediato. La più rilevante, però, riguarda l’incompetenza territoriale funzionale del tribunale siracusano atteso che vi sarebbe una connessione degli atti d’indagine sulla Fiera del Sud con l’inchiesta Sistema Siracusa, i cui processi sono già stati fissati e sono in calendario per la seconda decade del mese in corso. Sulle eccezioni sollevate dalla difesa, il tribunale ha fissato una nuova udienza per il 19 novembre in apertura della quale scioglierà tutte le riserve.
Per la difesa di Rita Frontino, che a tutt’oggi è detenuta nel carcere di piazza Lanza a Catania, nessuna truffa, avrebbe consumato la loro assistita perché sin dall’inizio le aziende subappaltatrici avrebbero preso accordi con una società priva di capitali.