Siracusa, mentre la città sprofonda nell’immobilismo si parla solo di Castello Maniace…

Nella Siracusa della cultura e bellezze naturali, le polemiche inutili fanno parte della mala politica. Nessuna esclusa, in maniera a dir poco fisiologica, serve a riempire i giornali di parole, a prendere tempo, a gettare fumo negli occhi ed elaborare in silenzio manovre ostili verso il nemico in una lotta senza quartieri indecente.

Scontato che la città è abbandonata per l’incapacità di chi governa. Ma scrivere ogni giorno di Castello Maniace, di Villa Abela, di spazzatura, di buche nelle strade appare tragicamente ovvio in una infinita campagna di veleni. I clan della politica si rifiutano di confrontarsi e ricorrono ai comunicati stampa che i giornali a corto di notizie pubblicano con paginate d’inchiostro inutile che in pochi leggono, mentre le notizie “toste”, quelle con il pelo, difficile da reperire, nessuno li vedrà mai. Dove non ci sono dibattiti nelle sedi istituzionali, non ci sono i risultati sperati o i dovuti chiarimenti nei contenuti, e quindi restano solo le polemiche inutili e pretestuose a riempire questo vuoto di una politica meschina e assassina dell’economia e del sociale, che appare, chiacchiera, ma non lavora per il bene della città.
I Tg, i quotidiani e i siti internet, si occupano forsennatamente e ossessivamente di questioni ridicole, di operazioni di passaggi di casacca, o di alleanze trasversali, nella migliore delle ipotesi, che non riguardano certo programmi, buoni propositi, idee per il futuro. Giorni e giorni a parlare del niente, dove tutti giocano con la certezza della sconfitta dell’avversario.

Uno dei maggiori problemi riguarda proprio la gestione delle notizie che a volte non ci sono perché difficili da trovare, oppure occultati in un gioco di connubi e interessi, odio e lotte per vecchie fratture che non guariscono. I giornali e i siti on line si sono dotati di team seduti davanti ad un computer e nessuno va più per strada a cercare le notizie, ma la strategia non è sempre efficace, fino a ridurre fior di giornalisti a scrivere di polemiche da cortile, di escrementi di cane, di erba sui marciapiedi e di rifiuti sparsi in lungo e in largo. Sarebbe il caso che la politica tutta cominciasse a occuparsi finalmente dei problemi seri della città che è, nei fatti pratici, abbandonata al destino dei vinti.

Concetto Alota

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