Palermo, 9 febbraio 2023 – Si sono presentati ed haanno risposto al gip, durante l’interrogatorio di garanzia, Alfonso Tumbarello, medico di Campobello di Mazara che aveva in cura il mafioso Matteo Messina Denaro, e Andrea Bonafede, cugino e omonimo del geometra che ha prestato l’identità al padrino. I due indagati sono stati arrestati alcuni giorni fa con le accuse, rispettivamente, di concorso esterno in associazione mafiosa e falso e favoreggiamento e procurata inosservanza della pena aggravati dall’aver favorito Cosa nostra. Il medico Tumbarello, che ha seguito il boss nel percorso di cure del cancro di cui soffriva, prescrivendogli 137 tra ricette e analisi intestate al suo assistito Andrea Bonafede, ha sostenuto di non avere assolutamente dubbi sul fatto che il vero paziente fosse un altro. Il medico ha raccontato di aver appreso che a Bonafede era stato diagnosticato il tumore e di essersi limitato, senza visitarlo, a prescrivergli terapie e accertamenti che poi gli avrebbe fatto avere tramite un cugino. Inoltre ha anche sostento che il suo assistito aveva espresso il desiderio che non si sapesse della malattia, circostanza che ai suoi occhi spiegava certi suoi comportamenti, tra i quali il fatto che non andasse personalmente allo studio. Tumbarello ha invece ammesso di aver fatto da tramite tra l’ex sindaco di Castelvetrano Vaccarino e il fratello di Messina Denaro, Salvatore. Andrea Bonafede, invece, ha sostenuto di aver solo assecondato le richieste del cugino che diceva di essere gravemente malato e di aver fatto la spola tra lui e il medico per avere e consegnare i documenti sanitari necessari per le terapie.