Palermo, 21 marzo 2023 – L’immagine di Marlon Brando nel ruolo del Padrino è diventata una icona della cultura mafiosa, utilizzata come brand siciliano per turisti e come immagine di culto per gli appassionati della subcultura mafiosa. Tuttavia, qualcuno ha avuto l’idea di utilizzare le immagini dei boss della mafia, Totò Riina e Matteo Messina Denaro, come marchio commerciale nei panetti di hashish pronti per essere spacciati.
Il packaging dei prodotti criminali presentava come etichetta il volto corrucciato di Riina e quello sfrontato di Messina Denaro, due boss, un’unica icona. Il prodotto aveva come obiettivo di mettere insieme la spinta commerciale del brand criminale e il valore simbolico dei due testimoni con annesso richiamo alle loro virtù fuorilegge.
Il 28enne arrestato con 13 chili di hashish, 700 grammi di cocaina pura e 700 grammi di marijuana a Marsala, aveva ideato il nuovo packaging e pensava di sfruttare l’immagine dei boss per aumentare le vendite del suo supermercato della droga. Il valore commerciale del brand criminale era ritenuto ancora attrattivo, ma alcuni utenti dei social network hanno rovesciato ironicamente il messaggio, ridicolizzando le icone criminali.
Nel passato, la figlia di Totò Riina aveva utilizzato il patrimonio iconico della famiglia per aprire un bistrò a Parigi, ma la scelta non era stata apprezzata dal sindaco di Corleone, che aveva visto nell’operazione un’immagine negativa del paese associato alle storie criminali di Totò Riina. La figlia aveva così deciso di rinunciare al brand di famiglia e rimuovere l’insegna tanto contestata.
Il caso del packaging dei prodotti criminali e della scelta di Lucia Riina di utilizzare il patrimonio iconico della sua famiglia per scopi commerciali, mettono in luce la difficoltà di separare l’immagine criminale dall’identità culturale di una comunità. Se da un lato l’immagine criminale può rappresentare un elemento di richiamo per una certa fascia di consumatori, dall’altro lato, può influenzare negativamente l’immagine e l’identità culturale di un territorio.
L’utilizzo delle icone criminali come marchio commerciale mette in evidenza l’importanza di una cultura dell’etica e della legalità, che dovrebbe essere diffusa e incentivata a tutti i livelli della società.