Roma, 20 maggio 2023 – Due momenti interessanti, due occasioni per approfondire, grazie al prezioso intervento di relatori qualificati, temi di attualità e di grande interesse per i consumatori. Si può riassumere così la giornata che si è appena conclusa per l’associazione Codici, protagonista di due iniziative che hanno registrato un grande seguito tra gli associati e non solo. Parliamo dei tavoli di confronto “La crisi dell’indebitamento, nuove frontiere di intervento” e “Le comunità energetiche tra aspettative e sviluppo”.
Nel corso della mattinata l’attenzione è stata rivolta al tema dell’indebitamento, che colpisce sempre più famiglie ed aziende, con pericolose derive che in alcuni casi portano all’usura. Dopo l’introduzione del Segretario Nazionale di Codici, Ivano Giacomelli, si sono susseguiti una serie di interventi che hanno permesso di tracciare un quadro della situazione, indicare le prospettive future e fare chiarezza sugli strumenti a disposizione di chi è in difficoltà. Nello specifico, Manfredi Zammataro (Segreteria Nazionale di Codici) ha affrontato il tema dello stato delle procedure per l’esdebitamento, il Viceprefetto Mario Muccio (Vicario Coordinatore dell’Ufficio del Commissario Straordinario Antiracket e Antiusura) si è concentrato sull’Accordo Quadro contro l’usura, Roberto Anedda (Senior Advisor Nomisma) ha parlato del contesto macro-economico di oggi tra consapevolezza finanziaria e situazioni di indebitamento, Gianfranco Dote (CEO Save Your Home Srl SB) ha trattato la questione della cartolarizzazione a valenza sociale, Luigi Ursino (Presidente di Esdebitami Retake SpA SB / Responsabile Attività Benefit) ha analizzato l’impatto sociale della tutela del diritto all’abitazione, Roberto Eduardo (Rappresentante dell’Associazione Presidium Debitores) si è concentrato sulle possibili soluzioni al sovraindebitamento, mentre a Giuseppe Ambrosio (Segreteria Nazionale di Codici) il compito non solo delle conclusioni, ma anche di analizzare le cause del sovraindebitamento.
Nel corso del pomeriggio, invece, spazio alle comunità energetiche. Ad aprire il confronto è stato Andrea Galliani (Vicedirettore Direzione Mercati Energia all’Ingrosso e Sostenibilità Ambientale di Arera) con un’analisi dell’evoluzione della regolazione per valorizzare l’autoconsumo diffuso. A seguire riflettori puntati sul ruolo delle associazioni con gli interventi di Antonella Votta (Segreteria Nazionale di Codici), che ha fatto una panoramica sulle Comunità Energetiche Rinnovabili, Carmine Laurenzano (Segreteria Nazionale di Codici), che ha illustrato la cornice normativa delle CER, e Giuseppe Spartà (Presidente di Aiace), che si è soffermato sugli aspetti fiscali delle Comunità Energetiche. A chiudere spazio al ruolo delle imprese, con l’intervento di Giulio Vicini (Sales Manager Sinergy) su progettazione, realizzazione e ruolo sociale della CER.
“Lo scenario mondiale – dichiara Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – parla di una guerra economica tra Paesi dell’Occidente e gli ex Paesi emergenti, rappresentati, per semplificazione, dagli Stati Uniti da una parte, dalla Cina e dalla Russia dall’altra. I due blocchi economici hanno aumentato le tensioni attraverso vari conflitti regionali, vedi l’invasione dell’Ucraina, sanzioni economiche, tra cui quelle finanziarie che hanno bloccato quasi tutte le operazioni con la Russia da parte di persone fisiche e giuridiche residenti in Europa e negli Stati Uniti, e blocco delle riserve estere. La guerra in Ucraina ha provocato uno shock sia nella domanda che nell’offerta, che ora si sta ripercuotendo sull’economia mondiale e sui mercati finanziari. L’impennata dei prezzi dell’energia e dei generi alimentari ridistribuisce il reddito dai consumatori ai produttori, ma solitamente questo comporta una diminuzione della spesa globale ed un indebolimento della crescita del PIL globale. Questo perché l’incremento dei prezzi dei beni di prima necessità riduce il potere d’acquisto delle famiglie e trasferisce il reddito alle imprese ed agli individui con minore propensione alla spesa. Di conseguenza, la spesa totale cala. Inoltre, sul fronte della domanda, è probabile che i consumatori e le imprese rinviino gli acquisti discrezionali più costosi, con conseguenze pesanti soprattutto in Europa. Le stime di crescita per il 2023 continuano a prefigurare un deciso rallentamento. I rischi per la stabilità finanziaria restano elevati anche in Italia, nonostante le condizioni della finanza pubblica siano migliorate nel 2022. Sono diminuiti sia l’indebitamento netto in rapporto al PIL sia il peso del debito sul prodotto, quest’ultimo di oltre 5 punti percentuali. Il consolidamento di tali tendenze resta fondamentale, anche alla luce dell’incertezza sull’evoluzione del quadro macroeconomico e del rialzo dei tassi di interesse. In Italia – sottolinea Giacomelli – sono 7 milioni le persone che si trovano in una situazione di sovraindebitamento e più di 1 famiglia su 4 è a rischio di povertà assoluta. Oggi il rischio si estende a tutti, privati cittadini e imprenditori, considerato che Istat e Bankitalia hanno reso noto che il 50% delle famiglie italiane sono in difficoltà economica e che un’azienda su tre rischia di chiudere. Uno scenario complessivo che ci porta a dover riflettere e ripensare le scelte sul futuro. Se da una parte le dinamiche internazionali sfuggono alla nostra capacità di influenza, dobbiamo pensare a come contenere e limitare gli effetti dannosi di questa tendenza alla stagflazione, per l’evidente impatto sulla nostra economia. Evitare fenomeni speculativi ed avviare azioni protettive verso il tessuto sociale ed economico utili a contenere le disfunzioni del sistema che tende sempre a privilegiare i più furbi, caricando sui più deboli il peso della crisi economica, è la ragione per cui abbiamo avviato i due nuovi progetti che sono stati discussi nella giornata di oggi, con il contributo prezioso di relatori qualificati. La collaborazione promossa con altri pezzi della società – conclude Giacomelli – ci permetterà di svolgere il nostro ruolo con sempre maggiore efficacia”.