Si è celebrato davanti al Tribunale collegiale di Siracusa il processo a carico dei fratelli pachinesi G.V. ed A.V., rispettivamente di 37 e 31 anni, imputati in concorso con il trentaduenne I.I. , di lesioni aggravate, estorsione tentata ed estorsione consumata.
I fatti risalivano al gennaio del 2013.
In una prima occasione i tre, in concorso con due minorenni, si erano resi protagonisti di una violenta lite, nel corso della quale alcuni degli avversari avevano riportato lesioni, tra cui una frattura al braccio, con prognosi di 45 giorni.
Qualche giorno dopo i tre imputati avevano accompagnato un altro soggetto ( oggi deceduto ), che entrato nell’esercizio commerciale della famiglia con cui si era verificata la lite, aveva chiesto il risarcimento del danno subito dall’autovettura dei figli ed il pagamento di una multa relativa alla stessa autovettura, sequestrata dai carabinieri perché priva di copertura assicurativa. A seguito della richiesta, le persone offese compravano una nuova autovettura e la consegnavano agli imputati ( da qui, l’estorsione consumata ), mentre non veniva accolta la richiesta di pagare la multa.
Il P.M. chiedeva la condanna degli imputati a quattro anni di reclusione.
L’avv. Luigi CARUSO VERSO ( difensore di G.V. ed I.I.) e l’avvocatessa Ornella BURGARETTA ( difensore di A.V.), sostenevano che non ci fosse alcuna prova della consapevolezza delle richieste fatte dal padre dei due fratelli alla parte offesa, dato che la conversazione si era svolta all’interno dell’esercizio commerciale, mentre i giovani ne erano rimasti fuori. Chiedevano, inoltre, l’assoluzione per le lesioni.
Il Tribunale ha assolto i tre dalle estorsioni ed ha dichiarato prescritti i reati di lesioni aggravate .
Con la stessa sentenza sono stati prosciolti altri due pachinesi, un sessantacinquenne ed un trentaquattrenne, entrambi difesi dall’avv. Luigi CARUSO VERSO.
Per i due, accusati di spaccio di sostanze stupefacenti, il P.M. aveva richiesto la condanna a due anni di reclusione.
L’avv. Luigi CARUSO VERSO ha sostenuto l’insussistenza dei fatti e, subordinatamente, che gli stessi venissero qualificati di lieve entità e quindi prescritti, trattandosi di episodi che si sarebbero verificati nel lontano 2013.
Il Tribunale ha accolto i rilievi del penalista ed ha dichiarato estinti per avvenuta prescrizione i reati contestati ad entrambi gli imputati