“Bufera” su Ryanair dopo il botta e risposta tra Wilson e Urso – La compagnia stringe il cappio alla Sicilia?

In queste ultime ore un articolo de La Stampa sta facendo discutere moltissimo, all’interno vengono riportate delle dichiarazioni “taglienti” dal ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso sul caso Ryanair e il futuro della nota compagnia aerea in Sicilia e in Sardegna, le due isole maggiori e tra le Regioni più perennemente “tormentate” dal caro voli.

Giusto tre giorni fa l’approvazione di alcuni provvedimenti – tra i quali il discusso Decreto Legge Asset – aveva soddisfatto ampiamente il ministro e, più in generale, il Governo Meloni, soprattutto per i provvedimenti contro il caro voli e la fissazione dinamica delle tariffe in periodi di alta stagione/emergenza o sulla base di presunti algoritmi e profilazioni degli utenti. Il Dl ha scatenato la rabbia di molte compagnie aeree, non ultima l’irlandese Ryanair, il cui Ceo avrebbe perfino minacciato un taglio delle rotte in Italia (pur avendo appena annunciato nuove tratte da Alghero in autunno).

Nonostante i tentativi e le promesse di dialogo non manchino, il botta e risposta tra l’Ad Ryanair Eddie Wilson e il ministro Urso – che pure avrebbe ammesso l’esistenza di aspetti migliorabili della norma appena approvata – continua. La polemica Ryanair continua a tenere banco e il “giallo” sul futuro della compagnia in Sicilia e in Sardegna è al centro del dibattito nazionale.

L’amministratore delegato della compagnia che batte bandiera irlandese recentemente si è espresso contro il decreto-legge adottato dal Governo italiano. All’Ansa Eddie Wilson oltre che annunciare nuove rotte proprio per le Isole maggiori, precisamente per la Sardegna, ha allo stesso modo aggiunto che il decreto dell’Italia è “illegale” e che non rispetta i “regolamenti Ue”.

Su questa scia, se non vi saranno modifiche al testo, Wilson ha chiosato con parole che suonerebbero un po’ come minacce, un prendere o lasciare: “se il decreto non sarà cancellato Ryanair sarà costretta a tagliare le sue attività su Sardegna e Sicilia”, come ha detto alla stessa agenzia di stampa.

La compagnia aerea low cost irlandese ha pubblicato una nota ufficiale con la quale annuncia nuove rotte sull’Italia, comprese destinazioni come Palermo, Catania e Cagliari – dove Wilson ha puntato il dito – da Vienna per l’autunno 2023.

Con Sicilia e Sardegna Ryanair fa grossi affari (basti dare un’occhiata al numero di voli operati, con circa 40 destinazioni solo dall’aeroporto Fontanarossa di Catania), tanto da spingere il presidente della Regione Schifani a parlare di un “quasi monopolio”. Per avere conferma di ciò, basta focalizzarsi sulla preziosità dell’Isola più grande del Mediterraneo per la compagnia aerea irlandese basta osservare i dati pubblicati, tramite un comunicato ufficiale, a fine giugno del 2023.

“Ryanair, la compagnia aerea numero 1 in Italia, Sicilia e Catania, ha annunciato oggi (30 giugno) il suo più grande operativo di sempre da/per Catania per l’inverno ’23 in concomitanza con la celebrazione dei 10 anni di attività all’aeroporto di Catania, con 34 rotte incluse 6 nuove ed entusiasmanti destinazioni (Ancona, Bucarest, Parigi, Pescara, Praga e Tirana). L’operativo record di Ryanair vedrà un nuovo aeromobile della compagnia basato all’aeroporto di Catania (4 in totale) per l’inverno ’23 – un ulteriore investimento di $ 100 milioni ($ 400 milioni in totale) e 30 nuovi posti di lavoro altamente retribuiti per piloti e personale di cabina” si legge in una nota.

Di fronte alle presunte “minacce” di Ryanair di abbandonare il Paese nel caso non si trovi un accordo sul Dl Asset, il ministro Urso – nell’intervista per “La Stampa” – ha dimostrato di non essere disposto a pregare.

“Faccia quel che crede. L’Italia è il primo mercato della compagnia, il più appetibile d’Europa. Se taglieranno rotte, le riempirà qualcun altro”. Sino a oggi non è arrivata ancora alcuna ulteriore risposta alle dichiarazioni del politico italiano, ma potrebbe arrivare nei prossimi giorni. Una cosa è certa: la vicenda non finisce qui e la presenza di Ryanair in Italia (soprattutto in Sicilia e in Sardegna) potrebbe subire presto una “rivoluzione”.

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