16.000 persone costrette a fuggire in Congo-Brazzaville a causa degli scontri inter-comunitari nella Repubblica Democratica del Congo

L’UNHCR, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati, sta sostenendo le autorità locali della Repubblica del Congo nell’assicurare assistenza umanitaria ai circa 16.000 rifugiati da poco arrivati dalla Repubblica Democratica del Congo (RDC).

Le persone fuggono dagli scontri mortali esplosi a fine dicembre 2018 fra due comunità a Yumbi, nella Provincia di Mai-Ndombe, nella RDC occidentale. Un’antica rivalità fra le comunità Banunu e Batende ha portato al riaccendersi delle ostilità. Si ritiene che il nuovo conflitto abbia causato diversi morti e che circa 150 persone abbiano raggiunto il Congo-Brazzaville riportando ferite.

Si tratta del più elevato afflusso di rifugiati in Congo-Brazzaville dalla RDC in quasi dieci anni, da quando circa 130.000 persone erano state costrette alla fuga in seguito agli scontri etnici nell’ex Provincia dell’Equatore, nel 2009.

I rifugiati, per la maggior parte donne e bambini della tribù Banunu, continuano ad arrivare nei Distretti di Makotipoko e Bouemba della Repubblica del Congo, dove le autorità congolesi e le agenzie delle Nazioni Unite, inclusa l’UNHCR, stanno assicurando assistenza medica e distribuzione di beni alimentari e non.

I rifugiati in fuga dalla RDC riferiscono di attacchi che hanno causato l’incendio delle case e la morte di diverse persone. In molti hanno temuto un inasprimento del conflitto.

Una recente missione umanitaria di monitoraggio a Yumbi ha rilevato la presenza di oltre 450 case distrutte in seguito agli scontri e di persone che necessitavano urgentemente di assistenza di base fra cui cibo, assistenza sanitaria e alloggio.

Nel Congo-Brazzaville, i rifugiati sono insediati nelle remote località di Makotipoko, Bouemba, Mopongo e Mpouya, nel Dipartimento di Plateaux, fra le comunità locali.

Le autorità della Repubblica del Congo hanno fatto richiesta formale di assistenza all’UNHCR e ad altre organizzazioni umanitarie. L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati sta coordinando le operazioni di soccorso per sostenere il governo nell’assicurare assistenza ai rifugiati.

L’UNHCR e il Programma Alimentare Mondiale (World Food Programme/WFP) hanno già dispiegato le proprie squadre nella regione, distribuendo beni di prima necessità, fra cui cibo e teloni, a partire dal 29 dicembre. Le distribuzioni di cibo sono cominciate il 1 gennaio 2019 a Bouemba e saranno estese ad altre località nei prossimi giorni.

Tuttavia, i rifugiati continuano a vivere in condizioni precarie. Sono accolti in aree remote dove le comunità locali faticano già ad avere accesso ad acqua, cibo e assistenza medica. Le organizzazioni umanitarie, inoltre, sono ostacolate da problemi logistici, dal momento che alcune località sono accessibili solo attraverso il fiume. La stagione delle piogge e le inondazioni hanno esposto i nuovi arrivati alla malaria e a malattie idrotrasmesse.

Attualmente la Repubblica del Congo accoglie circa 60.000 rifugiati, provenienti principalmente dalla Repubblica Centrafricana, dalla RDC e dal Ruanda.

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