Beniamino Scarinci (FDI); “In questi giorni leggo sui social che l’argomento al centro del dibattito politico di Priolo sono le presenze dei cittadini agli spettacoli organizzati dall’amministrazione comunale che di contro difende a spada tratta il suo programma di manifestazioni settembrine, il tutto si traduce in uno scontro di tifoserie da stadio che non crea nulla di buono e di utile per i Priolesi, leggo diversi sostenitori della compagine di maggioranza che evidenziano un pensiero davvero inquietante secondo il quale dicono “Priolo è questa” commentando le foto della piazza in cui si tiene lo spettacolo quotidiano, questo scontro basato su questi principi non mi appassiona perché dal mio punto di vista i problemi sono altri e mi riferisco alle notizie che oramai girano quotidianamente sulla stampa rispetto all’ imminente reintromissione del patto di stabilità dal 1 gennaio 2024, è su questo tema che andrebbe fatta una riflessione in quanto senza dubbio in questi anni Priolo ha perso una occasione “unica”. Qualunque siano le regole che verranno fuori dalla discussione che in questi giorni vede l’Italia controbattere le scelte di Bruxelles sulle nuove regole del patto rimane il fatto che ritornerà l’austerità che abbiamo vissuto fino al 2018 con grande limitazione della spesa pubblica al fine di diminuire il deficit e quindi appare fin troppo chiara l’occasione che si è perduta in questi 5 anni nei quali i limiti della spesa erano svincolati dal patto di stabilità, di conseguenza chi aveva spendeva e chi non aveva non spendeva e Priolo aveva un patrimonio di 42 milioni di euro che potevano e dovevano essere spesi per opere pubbliche e investimenti nel paese, cosa che non è avvenuta e che non potrà più avvenire da inizio anno nuovo, spiace dirlo ma oggi piangiamo le scelte di un amministrazione che ha guardato più alla sussistenza con politiche di contributi piuttosto che impegnarsi in grandi opere, ora la pacchia sta per finire perché con la reintromissione del patto di stabilità non si potranno spendere somme oltre quelle relative alle entrate nette del comune e quindi certamente ci sarà una riduzione nella spesa che riguarderà gli investimenti ma anche la spesa corrente e quindi servizi ma anche spettacoli e contributi!”