Sono passati 2 anni e mezzo dall’inizio dell’epopea Via Lido Sacramento e siamo ancora qui ad aspettare notizie certe su chi, come, cosa e quando ci si adopererà per la riapertura di questa arteria fondamentale.
Fa rabbia pensare che se si fosse intervenuti direttamente sulla sede stradale di proprietà Comunale con opportuni dreni, gabbionate, trincee e ogni altro sistema atto a permettere al grande volume di acqua di falda (che in quel punto trova uno dei pochi sfoghi naturali al mare) di attraversare liberamente la strada senza trascinarla con se come avvenuto in occasione del “Medicane”, oggi avremmo già risolto il problema.
Invece si è deciso da subito che la soluzione era un muro in cemento armato, una diga in mare. Una paratia per la quale si è dovuto interpellare Demanio marittimo, Regione, Soprintendenza e che ha reso necessaria la valutazione di impatto ambientale di un’opera invasiva in un luogo tra i più particolari dal punto di vista archeologico, paesaggistico e idrogeologico qual’è il Porto Grande di Siracusa e il cui esito, atteso fra altri 3 mesi, non è per niente scontato.
Insomma serviva un ponte per far passare l’acqua che si riversa li da un bacino che va da Carrozzieri alla Fanusa e si è deciso di fare un muro che la blocchi raddoppiando tempi, costi e incertezze.
30 mesi di appelli per fare ammettere all’amministrazione che ” esiste un problema di acque di falda” ma che tecnicamente si continuano ad ignorare.
Magari ora che c’è il Consiglio Comunale sarà possibile avere accesso agli atti ed ottenere una risposta alle domande sul progetto che nessuno ha mai visto e che speriamo possa smentire quanto fin qui sostenuto.