Medio Oriente – In Cisgiordania scioperi e proteste per uccisione Arouri

Uno sciopero generale del commercio è in corso nelle principali citta’ della Cisgiordania – fra cui Ramallah, Nablus e Hebron – in protesta per l’uccisione, avvenuta ieri a Beirut, del numero 2 di Hamas Saleh al-Arouri, era originario del villaggio di Arura (Ramallah).

Altre manifestazioni sono previste per oggi. Ieri un dirigente di al-Fatah, Jibril Rajoub, ha telefonato al leader di Hamas Ismail Haniyeh per esprimere condoglianze ”per la scomparsa di questa grande figura nazionale”. Con la sua uccisione, ha aggiunto, ”la Palestina ha perso uno dei suoi leali figli combattenti, che si sono immolati per la causa nazionale”.

L’esercito ha annunciato oggi la morte di un altro soldato nei combattimenti in corso nel nord della striscia di Gaza. Sale così a 175 il bilancio dei caduti israeliani dall’inizio delle operazioni terrestri lanciate nella Striscia alla fine di ottobre.Intanto l’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa) ha reso noto che dall’inizio delle ostilità a Gaza sono stati uccisi 142 suoi dipendenti (all’1/1). L’agenzia stima inoltre che gli sfollati interni nella Striscia sono 1,9 milioni, ovvero oltre l’85% della popolazione. Al 30/12/23, quasi 1,4 milioni di sfollati interni erano rifugiati in 155 strutture dell’Unrwa in tutti e 5 i governatorati della Striscia di Gaza, di cui 160.000 nel nord e a Gaza City. Circa 400.000 persone si trovano nelle vicinanze di queste strutture e ricevono assistenza dall’agenzia. In totale, 1,79 milioni di sfollati interni ricevono assistenza dall’Unrwa.

Secondo l’agenzia di stampa palestinese Wafa, questa mattina decine di coloni israeliani hanno fatto irruzione nel complesso della Moschea di Al-Aqsa a Gerusalemme, sotto la protezione della polizia di occupazione, e hanno compiuto rituali talmudici nelle vicinanze. Testimoni hanno raccontato che i coloni sono entrati nel complesso in gruppi separati e hanno fatto dei giri nei cortili della moschea. Intanto il ministro israeliano della Sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir, di estrema destra e leader dei coloni, ha respinto le critiche degli Usa alla sua richiesta di trasferimento degli abitanti di Gaza dal territorio palestinese. “Gli Stati Uniti sono i nostri migliori amici, ma prima di tutto faremo ciò che è meglio per lo Stato di Israele: la migrazione di centinaia di migliaia di persone da Gaza permetterà ai residenti (israeliani) di tornare a casa e vivere in sicurezza e proteggerà i soldati dell’esercito israeliano”, ha scritto su X.

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