Anche gli allevatori della zona montana siracusana sono sul piede di guerra e si sono dati appuntamento ieri mattina davanti all’edicola votiva della Madonnina a Sortino per versare il latte sull’asfalto. Hanno manifestato la loro rabbia per le questioni che attengono ai rapporti con gli industriali e al prodotto sottopagato. Ma è anche un modo per solidarizzare con i loro colleghi allevatori della Sardegna, che per primi hanno inscenato manifestazioni di protesta. “Siamo in grossa difficoltà – dice Alessandro Amato, agronomo e allevatore sortinese – la nostra protesta vuole essere innanzitutto l’espressione di solidarietà nei confronti dei nostri colleghi sardi ma ha un significato diverso perché mentre in Sardegna puntano sugli ovi-caprini, da noi le aziende operano su prodotti bovini. Quello che ci accomuna, invece, è il costo di produzione di latte e carne venduti a prezzi al di sotto dei costi di produzione”. Un’azienda siracusana deve affrontare spese per 55 centesimi mentre rivendono il latte tra i 35 e i 40 centesimi al litro. La carne viene venduta a 4 euro e 50 centesimi quando i costi di produzione ammontano a 5,50 euro. “Siamo in grossa difficoltà – spiega Amato – ognuna delle aziende ha assunto degli impegni, a acceso mutui per potere investire ma non vediamo prospettive. Siamo tanti i giovani che ci stiamo spendendo nel mondo dell’agricoltura ma siamo molto demoralizzati”.
In tutta la zona montana sono 400 aziende agricole attive, nell’hinterland siracusano il numero aumenta fino a 2mila imprese. “Vogliamo lanciare un appello all’assessore regionale all’Agricoltura, Bandiera – conclude l’allevatore – perché la Regione siciliana finalmente dia risposte alle nostre domande. Il Psr è bloccato, non vengono erogate le misure per la compensativa, in modo da percepire qualche contributo in più a causa del disagio dovuto alla zona montana, priva di terreni pianeggiati. Per quanto riguarda il settore biologico ad oggi chi ha partecipato al bando 2015 aspetta ancora soldi, mentre il nuovo bando non è stato ancora pubblicato”. Intanto, le decine di operatori presenti in viale Mario Gardino versano 160 litri di latte in strada. “E’ un peccato sprecarlo – dice uno di loro – noi ci mettiamo cuore e impegno nel nostro lavoro e poi ci vediamo costretti a disperdere l’oro bianco”.