“Sorprendente e sconcertante la difesa d’ufficio del parlamentare Ars del Pd Tiziano Spada, oltre che diffamatorie e gravissime le affermazioni nei miei confronti. Il deputato regionale del Partito democratico, partito un cui milita la dirigente scolastica, denota tanta superficialità, mancanza di stile oltre che di conoscenza scegliendo di trattare così un tema importante quale la salute pubblica”.
In merito alla “questione Scabbia” al liceo Majorana, il sindaco di Avola, Rossana Cannata, replica così alle parole del deputato regionale che ha espresso la solidarietà alla dirigente dell’istituto Calogera Alaimo. “Solidarietà mal riposta – sottolinea Cannata – e accuse, quali abuso di potere, di cui l’on. Spada risponderà nelle sedi opportune.
È un’evidente cieca presa di posizione partitica che svia l’attenzione dalla vera questione, la salute dei nostri figli e del personale scolastico e la vicinanza a una mamma maltrattata”. Il primo cittadino si schiera ancora una volta al fianco della mamma che ha denunciato non solo l‘accaduto ma anche l’atteggiamento che avrebbe tenuto la dirigente nei suoi confronti e in quelli della figlia e si rivolge al parlamentare regionale per aver protetto l’immagine politica della dirigente e non quella personale della famiglia.
“Mi sarei aspettata la vicinanza nei confronti della signora che è stata mandata via dalla dirigente omettendo di ricevere il certificato che attesta ancora che la ragazzina è in cura e non è affatto guarita – prosegue Rossana Cannata – Chieda chiarezza, il deputato, a una dirigente che ha nascosto la verità dichiarando apertamente che si trattava di una bufala. La mia decisione di intervenire e di comunicare apertamente via social è solo un atto di trasparenza nei confronti della comunità che mi onoro di servire. Il mio impegno è verso la verità e il benessere dei giovani, non verso la negligenza. Attendo le scuse dal deputato Pd Spada, a questo punto, essendo stato messo a conoscenza della realtà dei fatti riferitagli dalla sua collega di partito Dem. È deludente, oltre che profondamente ingiusto, falsificare la realtà contro l’oggettività di una mamma e di ragazzi che chiedono un democratico confronto e informazioni corrette e invece vengono definiti bulli”