Anche l’Avvocatura dello Stato definisce esorbitante il provvedimento del Gip del tribunale di Siracusa che Con il decreto emesso il 31 luglio ha dichiarato di non autorizzare più la prosecuzione delle attività del depuratore consortile Ias, disponendo la “disapplicazione” del decreto del Ministro delle imprese e del made in Italy del 12 settembre 2023 contenente le cosiddette misure di bilanciamento tra le esigenze di continuità dell’attività produttiva e la tutela della e dell’ambiente. Per l’Avvocatura non vi sarebbe alcun pericolo d’inquinamento proveniente dal depuratore consortile biologico di Priolo. Intanto, prosegue lo stato di agitazione proclamato dalle organizzazioni sindacali di categoria e messo in atto dai dipendenti dell’Ias
Un modo per alzare la voce e fare comprendere l’importanza e la delicatezza delle decisioni che dovranno essere assunte da qui a breve per la sopravvivenza o la definitiva capitolazione del depuratore. Il sit in è servito anche per dire a chiare lettere che prosegue lo stato di agitazione permanente contro la chiusura dell’Ias. Al loro fianco le organizzazioni sindacali di categoria che già la scorsa settimana hanno avuto un confronto con i dipendenti.
L’azione scaturisce dall’ordinanza del Gip del tribunale aretuseo che impone alle grandi imprese di non utilizzare più il depuratore consortile per sversare i reflui della produzione. La vertenza è complicata e si trascina ormai dal 2022. Oggi il sindacato vuole certezza occupazionale per i lavoratori e serenità per le loro famiglie. Vogliono sapere se Ias inquini oppure no.