La musica nel videogaming

Non è di solito una delle prime cose alle quali si pensa, ma una delle componenti più importanti in un videogioco è la musica. Tracce musicali, effetti audio e colonne sonore passano spesso in secondo piano al cospetto di ingombranti protagonisti come trame, ambientazioni e personaggi; eppure tutti questi elementi non avrebbero la stessa importanza se fossero privi di accompagnamenti musicali. Sono innumerevoli i contatti tra i due mondi, che emergono anche solo limitandosi a considerare quanti siano gli utilizzi che il videogioco fa della musica.

L’esempio più ovvio è quello delle colonne sonore. Si tratta di un fenomeno già ben conosciuto grazie al mondo del cinema, e nel videogioco la sua importanza è assolutamente identica. Eppure, se chiunque conosce John Williams o Hans Zimmer, molti meno hanno sentito parlare di Koji Kondo, David Wise o Jesper Kyd, tanto per citare alcuni dei più famosi compositori di temi videoludici. Sicuramente una disparità derivante dal diverso grado di popolarità tra i due media, ma anche il mondo dei musicisti videoludici vanta artisti di primissimo piano. In molti casi si tratta di compositori che hanno accompagnato franchise storici, e le loro musiche sono diventate icone del videogioco. Infatti sono sempre più frequenti i concerti videoludici, dove orchestre riproducono dal vivo i temi musicali di importanti franchise videoludici: da Super Mario a Donkey Kong passando per Tetris, si rivelano quasi sempre essere eventi apprezzati quanto i concerti tradizionali.

A proposito di Tetris: si tratta di un ottimo esempio per quei casi nei quali entrano nel videogioco brani su licenza o facenti parte delle tradizioni culturali. Riguardo Tetris, quasi tutti sapranno che è stato sviluppato negli anni ’80 in Unione Sovietica da un programmatore appassionatosi ai tetramini, particolari figure geometriche. Le tracce musicali del gioco altro non sono che rielaborazioni di brani della cultura popolare russa, scelti proprio per la loro grande notorietà. L’utilizzo di brani su licenza, invece, spesso serve a valorizzare l’immersione, sottolineando un’ambientazione storica o altri elementi simili. Un esempio eccellente è l’autoradio dei veicoli in videogiochi open world: se un titolo è ambientato negli anni ’70 o ’80, come Mafia 3 o GTA Vice City, è normale includere brani del periodo che possano essere riprodotti dalla radio, contribuendo alla sensazione del giocatore di trovarsi in quel setting.

Non che il setting possa essere evocato solo da brani originali, anzi: spesso sono sufficienti semplici sonorità riconoscibili per ottenere lo stesso effetto. Capita soprattutto nei giochi più semplici, che quindi anche nella musica mantengono la loro essenzialità. Pensiamo alle slot machine online, tipico intrattenimento estremamente lineare. Un’occhiata all’elenco dei titoli di una piattaforma attiva nel settore mostra tante ambientazioni diverse, alcune ricorrenti come antico Egitto, antica Grecia e così via. Non sorprende notare come le musiche contribuiscano all’ambientazione scelta in maniera sì semplice, ma comunque importante: sonorità orientali evocano immediatamente piramidi e faraoni, mentre toni più epici ben si adattano alle divinità del pantheon greco.

I cambi di sonorità sono un elemento fondamentale anche per sottolineare modifiche che avvengono nel mondo di gioco. Se per esempio attiriamo l’attenzione di un nemico, rendendolo aggressivo, l’accompagnamento musicale passerà a sonorità più incalzanti. E cosa dire delle boss fight, ossia quei momenti dove il giocatore combatte contro un nemico particolarmente potente? Si può star certi che questi combattimenti hanno il proprio accompagnamento musicale, magari epico, come nei titoli FromSoftware, o anche un semplice riarrangiamento, come accade in titoli del franchise Pokémon. Queste modifiche del registro musicale sono una costante per evidenziare un cambiamento, suscitando nel giocatore una risposta emotiva.

Concludiamo considerando come, in molti casi, ci siano videogiochi che si basano direttamente sulla musica. Non tanto musica come accompagnamento quindi, ma come protagonista al centro di un particolare gameplay. Un esempio ovvio è quello delle tante serie videoludiche che consentono di cantare, e talvolta ballare, sfruttando appositi controller: si passa dal multipiattaforma Let’s Sing a We Sing, distribuito per Nintendo, fino a Just Sing e Just Dance, sviluppati da Ubisoft. Un altro esempio è un’altra serie iconica, Guitar Hero: premendo a tempo i tasti dell’apposito controller è possibile riprodurre famosissimi brasi di diversi generi, simulando l’esperienza di un chitarrista.

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By Redazione

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