Priolo Gargallo, “Preferisco Vivere”: presentato progetto per la prevenzione delle vecchie e nuove dipendenze .

Presentato questa mattina il progetto per la prevenzione delle vecchie e nuove dipendenze organizzato dal Comune di Priolo Gargallo.
L’iniziativa ha l’obiettivo di prevenire i diversi tipi di dipendenze: dalle droghe all’alcool, dal fumo al gioco d’azzardo, fino al cyberbullismo e alle dipendenze più “attuali”, legate all’ossessivo uso dei social e dei dispositivi tecnologici.

Un vero e proprio piano di informazione e formazione per docenti, genitori e alunni che si svilupperà nelle prossime settimane, fino a gennaio/febbraio del 2025.

Il progetto prevede l’organizzazione di incontri tematici nelle scuole, rivolti agli studenti, alla presenza di psicologi, neuropsichiatri e pedagogisti esperti nel settore che dialogheranno con i ragazzi, al fine di prevenire i fattori di rischio del disagio psicologico e relazionale nonchè acquisire/potenziare le life skills necessarie per stare bene a scuola e con se stessi.

Saranno organizzati anche incontri con docenti e genitori, tenuti da psicologi, neuropsichiatri infantili e pedagogisti, per trattare il tema “II Disagio Psicologico in età Evolutiva, quali Segnali per riconoscerlo”.

Previsto anche un concorso, “Preferisco Vivere Challenge”, che vedrà le classi partecipanti “sfidarsi” con produzioni di racconti o video in base alla fascia di età.
Le due classi vincitrici potranno usufruire di una Gita – Premio di due giorni, a Palermo e Monreale.

Altro momento importante, la conferenza per i genitori con il prof. Paolo Crepet e la conferenza rivolta ai docenti con il prof. Massimo Ammaniti, momento di “Prevenzione del Disagio Giovanile, Educazione alla Salute e Formazione di Educatori”.

Il progetto è stato voluto fortemente dal sindaco Pippo Gianni, dal vice sindaco e assessore alle Problematiche Giovanili Maria Grazia Pulvirenti, in collaborazione con gli assessorati alla Pubblica Istruzione, alla Solidarietà Sociale e con le scuole.

Alla conferenza stampa erano presenti il sindaco Gianni, il vice sindaco Pulvirenti, l’assessore Yuri Buonafede, i rappresentanti degli Istituti Scolastici Manzoni-Dolci e Ruiz, Paola Gozzo ed Elina Sciolti, e l’ideatore del progetto, lo psicologo e psicoterapeuta Francesco Carpano.

“Un progetto – ha sottolineato Maria Grazia Pulvirenti – che abbiamo già effettuato due anni fa, con grande partecipazione da parte delle scuole di tutta la provincia. E’ stato anche un trampolino di lancio per poter poi effettuare diverse iniziative negli Istituti scolastici e per noi è stato motivo di grande soddisfazione. Questo progetto è importante perchè l’Amministrazione è pienamente convinta che grazie alla sinergia tra istruzione, scuola e famiglia e le varie associazioni si possa arrivare ai nostri giovani, per aiutarli a conoscere e ad evitare le vecchie e nuove dipendenze, legate spesso all’uso dei social. Dobbiamo insegnare il rispetto: per chi è solo, nei confronti delle donne e anche per tutto ciò che ci circonda. Dobbiamo infine essere tutti uniti per cercare di migliorare la situazione, che, è inutile nasconderlo, non è delle migliori”.

“Questo – ha affermato Yuri Buonafede – è un progetto molto importante. Sensibilizzare i ragazzi oggi è indispensabile ed è altrettando fondamentale la collaborazione tra l’Amministrazione e le scuole. Ringrazio tutti i soggetti coinvolti e in particolare il sindaco Gianni che davanti a queste iniziative così importanti è sempre in prima linea”.

“Quando ero sindaco parecchi anni fa – ha ricordato Pippo Gianni – abbiamo attuato un progetto simile insieme a sociologi, psicologi, assistenti sociali, che per 18 mesi misero sotto la lente d’ingrandimento la città di Priolo. I risultati dell’iniziativa non furono dei migliori e purtroppo adesso la situazione è anche peggiorata. Come è stato già detto il problema non è solo legato all’uso di eroina e cocaina, ma a queste sostanze si sono aggiunte tante nuove dipendenze, crack, il gioco d’azzardo e i social. A volte il cyberbullismo colpisce persone fragili, che hanno poi difficoltà ad affrontare la vita. Ai giovani dico di non rifugiarsi nelle droghe ma di parlare sempre dei loro problemi”.

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