Mentre si attende da Roma che il tribunale sciolga la riserva sulla competenza territoriale per trattare sul ricorso proposto dal ministero del Made in Italy a seguito del provvedimento del Gip del tribunale aretuseo per il caso Ias, l’attenzione delle organizzazioni sindacali del settore chimico volge lo sguardo ancora a Roma ma stavolta sul fronte Versalis. Il vertice di Eni ha fissato per giovedì prossimo l’incontro con i rappresentanti delle organizzazioni sindacali nazionali e locali per la presentazione del piano industriale per il prossimo quadriennio.
C’è molta attesa per comprendere quali siano le strategie di Eni per lo stabilimento Versalis di Priolo. Nel precedete piano industriale, che scade il prossimo anno, per il sito di Priolo, insieme con Ragusa e Brindisi, era stato studiato in intervento di integrazione degli impianti di cracking con la tecnologia per il riciclo chimico dei rifiuti in plastica Hoop, sviluppato a Mantova. “Non nascondiamo la nostra preoccupazione – dice Andrea Bottaro, responsabile della Filctem – per un piano che potrebbe contenere la sorpresa negativa di una contrazione degli investimenti da parte di Eni nel nostro sito. Ciò significherebbe mettere in difficoltà il quadro occupazionale e lavorativo del polo industriale”. Alle incognite sulle strategie imprenditoriali e produttive di Versalis, si aggiungono le fermate degli impianti Isab e Sasol. I chimici di Cgil, Cisl e Uil si sono dati appuntamnento per venerdì in modo tale che, alla luce di quanto emergerà dalla riunione di giovedì a Roma con il vertice Eni, saranno prese decisioni sull’eventuale mobilitazione dei lavoratori del polo industriale siracusano.