Democrazia paritaria, scoppia la polemica

Eravamo in tante, ieri sera, al Consiglio comunale,  per assistere alla discussione  dell’ordine del giorno presentato dal gruppo del PD e dalla consigliera Zappulla,  sulla democrazia paritaria. Il secondo a distanza di poche settimane da quello che  sollecitava la Regione siciliana a  recepire,  in materia di composizione delle giunte comunali, la normativa  nazionale che prevede  che nessun sesso possa essere rappresentato  al di sotto del 40%.
Il documento  di ieri era rivolto  al Sindaco e alla giunta,  e faceva notare come, nella compagine attuale che guida il Comune di Siracusa,  ci sia una sola assessora. Nel prossimo rimpasto, si osservava, si può  e si deve fare meglio, non foss’altro perché  lo Statuto del Comune  detta norme assai più  avanzate e prevede una piena rappresentanza paritaria dei due sessi in tutti gli organismi di nomina comunale.
Dopo la prima avvilente bocciatura è  arrivata anche la seconda, alla fine di un siparietto imbarazzante e istruttivo allo stesso tempo. Anche i toni di alcuni tra quelli che poi hanno votato a  favore tradivano l’assenza di una cultura politica adeguata: paternalismo a palate, soprattutto  nei confronti della consigliera Zappulla, irrimediabilmente  colpevole di essere donna e giovane, la rivendicazione di essere stati, da consiglieri maschi anziani, promotori e artefici delle presenze femminili in Consiglio, l’esaltazione  della Donna (rigorosamente  al singolare) creatura angelicata,  soprattutto in quanto MAMMA.
Ci sarebbe piaciuto commentare anche gli interventi dei consiglieri e delle consigliere di maggioranza,  ma non possiamo, perché  nessuno (e nessuna) ha preso la parola.
Il  vicesindaco  Bandiera ha  fatto  un imbarazzato e generico discorso, accusando l’opposizione di incoerenza, per poi ammettere  l’impotenza della maggioranza. Con il corto circuito finale: perché  solo il 40, o il 50% per le donne, e non il 99% ? Perché  porre limiti  ? Nel frattempo accontentatevi di quello che passa il convento.  Lo stesso ha dettato la linea ai consiglieri  che sostengono l’amministrazione  Italia: prima tutti fuori dall’Aula simulando, all’unisono, una telefonata urgente, poi rientrati per astenersiCosì la mozione è  stata  bocciata, nonostante i 14 voti favorevoli, con 15 voti di astensione ed 1 voto contrario, e senza che nessuno  degli astenuti  abbia avuto il coraggio di motivare la  posizione assunta.
Ci avvilisce in particolare  il silenzio assordante delle donne, nessuna delle quali (neanche l’assessora, presenza fin troppo  discreta) ha ritenuto  di dover  prendere  la parola, per differenziarsi o anche solo per spiegarci perché una sola donna in giunta sia  più  che sufficiente .  Se non altro, però, ci siamo risparmiate il solito  siparietto: perché  queste forzature, è questione di merito, e di competenze (sottinteso, quelle che io ho e voi no)
Non si illudano: noi non molliamo, continueremo questa battaglia un tutte le sedi, non ci rassegniamo a questa desolante deriva, e faremo di tutto perché,  soprattutto  tra le giovani generazioni, cresca la consapevolezza della insopportabilità di una democrazia  mutilata,  in cui alle donne vengono gentilmente  concessi piccoli spazi, purché  stiano al loro posto  e non mettano in discussione  le regole del gioco. Il contrasto al fenomeno della violenza contro le donne inizia dal non discriminarle.
Alla prossima…l’anno è appena inizato…
La Brigata Rosa

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By F N

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