Hanno rigettato ogni addebito i quattro maggiorenni (tre siracusani e un cingalese) per i quali è scattata la misura cautelare in carcere a vario titolo per sequestro di persona a scopo di estorsione. A. F. di 19 anni, incensurato, difeso dall’avvocato Aldo Ganci, si è sottoposto alle domande del Gip del tribunale di Catania, Daniela Monaco Crea sostenendo di non essersi recato a Scicli tra il 20 e il 21 giugno scorso quando ci fu uno scontro tra due gruppi, culminato con il sequestro di un giovane sciclitano e il ferimento alla gamba del cugino per la sottrazione di quattro chili di hashish, del valore di circa 15 mila euro, avvenuta a Modica due giorni prima. Il diciannovenne, per il quale c’è stato un riconoscimento fotografico da parte delle persone offese, ha solo ammesso di essere amico del minore e di essersi recato nella sua abitazione in via Privitera alla borgata, dove la vittima sarebbe stata tenuta sotto sequestro.
Protestano la loro estraneità ai fatti anche gli altri due siracusani Y.A. e F. M. i quali, difesi dall’avvocato Giorgio D’Angelo, hanno riferito al giudice di non essersi recati a Scicli il giorno della sparatoria e di non avere svolto alcun turno di vedetta o da carceriere. Quest’ultima accusa è stata avanzata anche nei confronti del giovane originario dello Sri Lanka, che si protesta anch’egli innocente. I quattro sono chiamati in causa dal riconoscimento fotografico fatto dalle persone offese e da filmati estrapolati dai telefonini. Oggi tocca ai due minori sottoporsi ad interrogatorio di garanzia.