Le informative d’intelligence non potevano essere pubblicate sul quotidiano Il Domani. Così, è stato depositato un esposto da parte del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza della presidenza del Consiglio alla Procura di Perugia, competente per territorio. Nell’esposto viene ipotizzata la violazione delle legge sui servizi da parte della Procura di Roma che non avrebbe adottato le cautele necessarie per evitare l’indebita diffusione di informative riservate quali quella dell’Aisi sul caso di Gaetano Caputi, capo di Gabinetto della premier Meloni.
Il caso arriva sulla scrivania del procuratore di Perugia, Raffaele Cantone che dovrà valutare se siano stati commessi illeciti nell’attività del procuratore di Roma, Lo Voi. L’esposto acuisce lo scontro sempre tra governo e i magistrati, mentre nella stessa giornata il consigliere indipendente del Csm, Andrea Mirenda, ha chiesto l’apertura di una pratica a tutela di Lo Voi, che sarebbe stato “irriso” dalla premier Giorgia Meloni.
Gaetano Caputi, capo di Gabinetto di Meloni, lo scorso anno presentò una denuncia alla procura della Capitale in seguito ad alcuni articoli che lo riguardavano, pubblicati sul quotidiano Il Domani. Aperto un procedimento per rivelazione di segreto, nel corso delle indagini gli inquirenti scoprono tre accessi sul conto di Caputi operati nel 2023 da agenti dell’Aisi sulla banca dati dell’Agenzia delle entrate Punto fisco. Lo Voi nel giugno scorso scrive all’allora direttore del Dis, Elisabetta Belloni, per chiedere i nomi degli agenti e la ragione degli accessi. La risposta arriva un mese dopo sotto forma di un documento di dieci pagine firmato dal direttore dell’Aisi, Bruno Valensise e classificato “riservato”. Quel documento viene accluso dalla procura nell’incartamento consegnato ai legali dei giornalisti del Domani indagati. L’informativa riservata viene così pubblicata sul quotidiano. Violando, secondo il Dis, l’articolo 42 comma 8 della legge 124 del 2007, che recita: “qualora l’autorità giudiziaria ordini l’esibizione di documenti classificati per i quali non sia opposto il segreto di Stato, gli atti sono consegnati all’autorità giudiziaria richiedente, che ne cura la conservazione con modalità che ne tutelino la riservatezza, garantendo il diritto delle parti nel procedimento a prenderne visione senza estrarne copia”.
Sulla vicenda Caputi, i consiglieri laici di centro-destra hanno fatto una relazione al Csm, chiedendo l’ apertura di una pratica sul procuratore di Roma finalizzata all’avvio di una procedura di trasferimento per incompatibilità ambientale-funzionale. Gli stessi componenti laici del Csm avevano chiesto un’altra pratica su Lo Voi stavolta in relazione all’iscrizione della premier e dei ministri sul caso Almasri.