“La Regione ci dica se esiste già uno studio di fattibilità per un possibile collegamento dei depuratori di cui si stanno dotando le aziende del polo industriale con l’impianto Ias di Priolo, come collettore finale e per un ulteriore trattamento. E ci indichi anche se è stata valutata la possibilità che, in alternativa, il depuratore consortile rimanga in esercizio con la sola funzione di depurazione civile per Priolo e Melilli, con l’ipotesi di un convogliamento dei reflui di Siracusa, o anche di Augusta. E qualora non vi fosse ancora traccia dello studio di fattibilità delle due opzioni, si attivi per realizzarlo nel più breve tempo possibile”. Il deputato regionale Carlo Gilistro ed il deputato nazionale Filippo Scerra, entrambi del Movimento 5 Stelle, annunciano così la presentazione di una richiesta (a firma Gilistro) al presidente Schifani, con cui si riportano d’attualità il tema del futuro del depuratore consortile, da cui peraltro dipende strettamente anche l’operatività nell’immediato dell’intero polo aretuseo.
Sulla vicenda il parlamentare Filippo Scerra (M5S) sottolinea:. “L’idea di uno studio di fattibilità su cui poggiare un sostenibile piano B per il depuratore Ias era emersa nel corso del Tavolo territoriale per la zona industriale di Siracusa, ma non aveva tuttavia avuto un riscontro unanime da parte di tutti i partecipanti. L’iniziativa del collega Gilistro in Regione, che è la proprietaria dell’impianto, merita il massimo dell’attenzione e dell’apprezzamento. Non possiamo sempre attendere gli eventi o le soluzioni calate dall’alto o sotto emergenze – spiega Scerra – perchè quasi mai si sposano con il bene del territorio. Il presidente Schifani valuti allora la sostenibilità della proposta. Ed uno studio di fattibilità è la strada maestra”.
Il collegamento con i depuratori di cui si stanno dotando gli impianti industriali privati consisterebbe in una linea in entrata nel depuratore consortile che permetterebbe un ulteriore trattamento delle acque reflue. Dopo, potrebbero essere così riutilizzate per scopi irrigui, ambientali, industriali, civili. “Si metterebbe al sicuro il futuro del grande depuratore consortile, oggi in forte rischio, assicurando al contempo un maggiore rispetto dell’ambiente ed un diretto risparmio nell’emungimento di risorse idriche, prezioso per una regione che ha conosciuto l’impatto della siccità”, spiegano Scerra e Gilistro.