Dopo i sei imputati, assolti due anni fa dal Gup del Tribunale aretuseo, anche per altre dieci persone, fra presidenti e segretari di seggio, è arrivata la sentenza assolutoria a conclusione del processo scaturito dall’inchiesta relativa ai presunti brogli elettorali in occasione delle elezioni amministrative del 10 giugno 2018.
Sono stati assolti perché il fatto non costituisce reato Salvatore Nocilla, Simona Bravetti, Laura Arcieri, Valentina Alessi, Sabina Maggio, Giuseppe Accolla, Sonia Di Mercurio, Stefania Campailla, Salvina Gionfriddo e Rosanna Ferrini. Tutti gli imputati dovevano rispondere, in concorso, a vario titolo, di violazione della legge elettorale e falsità materiale commessa da pubblico ufficiale con errori nei verbali dello scrutinio con incongruenze tra il numero dei voti trascritti e le preferenze dei candidati. L’inchiesta giudiziaria, coordinata dalla Procura e delegata alla Digos, era scattata a seguito del ricorso presentato dall’avvocato Ezechia Paolo Reale al Tar di Catania, subito dopo l’esito delle elezioni amministrative del giugno di sette anni fa. Reale, che in quella circostanza aveva perso al ballottaggio il confronto con Francesco Italia per la carica di sindaco della città capoluogo, aveva prospettato al tribunale amministrativo regionale una serie di errori commessi nei verbali dello scrutinio. Sosteneva che quei verbali non fossero rispondenti al vero esito delle urne e così la proclamazione degli eletti sarebbe stata effettuata sulla base di dati non corrispondenti al vero. Ma il Tar rigettò l’istanza.
Sulla sentenza e, più in generale, sugli errori commessi nella fase di scrutinio, interviene il consigliere comunale Paolo Cavallaro, il quale sostiene che “Qualcosa nelle ultime tornate elettorali amministrative non ha funzionato, sia nel 2018 che nel 2023. Cinque anni fa ci furono grandi ritardi nello scrutinio, mentre nel 2018 furono accertate importanti irregolarità, non penalmente rilevanti, ma le irregolarità ci sono state, come ebbe ad accertare ben due volte il Tar Catania, una su ricorso del compianto Ezechia Paolo Reale, l’altra su ricorso del candidato Carnazzo.
Quest’ultimo recuperò nella sezione 82 ben 14 preferenze, mentre gli altri candidati non lo sapranno mai. Per i cittadini elettori del 2018 della sezione 82, la democrazia è stata sospesa a tempo indeterminato”.
Sulla specifica vicenda giudiziaria, Cavallaro dice che: “Alla fine del primo e secondo grado di giudizio amministrativo è emerso con certezza che diversi verbali erano lacunosi, tanto che il Tar ordinò di rifare le elezioni in 9 sezioni. Il cittadino ha bisogno di vivere il momento elettorale con estrema fiducia e serenità; la vicenda della sezione 82, ad esempio, ha leso la democrazia, sotto lo sguardo indifferente di troppi. Ritengo necessario che il legislatore intervenga prestissimo su diversi aspetti tendenti ad assicurare:
1) una legge elettorale più semplice, lineare;
2) competenza ed esperienza di tutti i componenti dei seggi elettorali e degli eventuali sostituti, scelti con criteri rigorosi, con previsione di adeguate e congrue indennità e obbligo di partecipazione a corsi brevi di formazione;
3) semplificazione delle operazioni di voto;
4) tempi giusti per l’espletamento delle operazioni di scrutinio, da svolgersi fuori e lontano dalle ore notturne e di maggiore stanchezza dei componenti del seggio;
5) maggiori poteri all’Ufficio elettorale centrale in sede di verifica e al TAR, in sede di impugnazione, perché possa sempre consentirsi, a richiesta di un solo candidato o schieramento, la riapertura degli scatoloni contenenti le schede, la verifica delle tabelle di scrutinio e il riconteggio dei voti pubblicamente e alla presenza dei componenti del seggio, in tempi rapidissimi per consentire l’immediato insediamento degli eletti; in ogni caso compiti meno notarili all’Ufficio Centrale per evitare, quando possibile, il ricorso alla Giustizia amministrativa;
6) riforma del sistema delle impugnazioni sulle decisioni elettorali che consenta di giungere rapidamente a sentenze definitive.
Per il consigliere comunale dei Fdi, “Se Paolo Reale non avesse fatto il ricorso non sarebbero emerse le diffuse irregolarità delle operazioni elettorali! Non furono brogli, e personalmente non avevo dubbi, ma le irregolarità ci sono state, i verbali carenti di dati ci sono stati. Per le prossime amministrative dobbiamo tutti pretendere sistemi elettorali semplici, inizio degli scrutini dopo il riposo notturno, componenti di seggio istruiti e competenti”.