Il sindaco di Priolo,Pippo Gianni: “IAS la prendiamo noi”

“Il comune di Priolo è pronto a mettere i 12milioni di euro per effettuare gli interventi richiesti dalla Procura volti a sistemare gli impianti sequestrati e, quindi, di gestire il depuratore biologico”. Si esprime in questi termini il sindaco di Priolo, Pippo Gianni, dopo avere partecipato a Palermo agli incontri con l’assessore Turano. “C’è una norma di legge – dice Gianni – che consente ai comuni di gestire i depuratori. Visto che la Regione non ha i soldi o non ha intenzione di anticiparli per garantire la manutenzione straordinaria degli impianti, siamo pronti a rilevare l’intera struttura e a gestirla, evitando una fine che provocherebbe un danno enorme non solo alla nostra provincia ma alla regione e allo Stato italiano, che preleva ogni anno dalla zona industriale siracusana qualcosa come 16 miliardi di euro. E’ giunto il momento che almeno l’1% di questo prelievo venisse destinato al territorio per migliorare sanità e ambiente”.

La posizione del primo cittadino priolese era già per certi versi nota, avendo espresso il suo pensiero al tavolo di confronto in Prefettura e non solo. “L’altra strada percorribile è quella che porta ai privati che potrebbero mettere i soldi per coprire le vasche, riattivare l’impianto di deodorizzazione e allungare il braccio a mare, sotto il controllo della Regione. C’è poi l’emendamento Cafeo, riguardante la gestione degli impianti idrici, fognari e di depurazioni di proprietà dei consorzi per le Aree di Sviluppo Industriale della Sicilia in liquidazione, esitato il 13 gennaio dalla giunta regionale”. L’emendamento prevede la possibilità per i commissari liquidatori di cedere in concessione d’uso gli impianti di acquedotto, fognatura e depurazione, oggi di proprietà dei consorzi Asi in liquidazione, alle società di scopo che attualmente ne hanno la gestione, fino al definitivo subentrodei gestori unici.

“Una cosa sia chiara – dice il sindaco di Priolo – faremo ferro e fuoco per scongiurare il licenziamento di 60 dipendenti dell’Ias e di penalizzare i 10mila lavoratori dell’indotto. Ho chiesto all’assessore Turano  e al governatore Musumeci di innescare una riflessione attorno all’unico polo industriale attivo in Sicilia. Ho chiesto anche di ritirare il bando di gare  per la gestione dell’Ias perché nessun imprenditore ha intenzione di prendere in gestione un impianto già sequestrato”.

F. N.

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