“La situazione attuale di crisi che stiamo attraversando ci preoccupa non poco. – dice Marina Noè, presidente di Assoporto Augusta- Cogliamo un po’ ovunque segnali sconfortanti di un immobilismo grave che rischia di riportarci alla crisi del 2010. Rischiamo di dover fare i conti con un nuovo stop dell’economia, se non vengono avviati subito gli investimenti infrastrutturali già in programma e non solo al porto commerciale di Augusta.
Condividiamo il grido di allarme lanciato dai sindacati oggi e legato soprattutto all’incapacità di rendere esecutivi e cantierabili i progetti già pronti che darebbero una boccata d’ossigeno al territorio. È da due anni che sottolineiamo la necessità di dover rimettere in moto l’economia, attraverso le necessarie manutenzioni e lo sblocco degli appalti, ma il risultato è che nulla sembra invece muoversi, non si riesce ad andare oltre le unità di intenti.
Come ormai diciamo da tempo, è necessario, passare dalle parole ai fatti, si lavori insieme nella stessa direzione per superare la fase di stallo. Condividiamo l’idea di un patto e un’alleanza forte tra tutti i soggetti interessati e la comunità siracusana auspicata dai sindacati. Questo è il momento delle scelte importanti e del senso di responsabilità, che tutti i soggetti in causa devono avere per garantire un futuro produttivo a tutto il territorio, è il momento di prendere decisioni che coniughino, senza se e senza ma, gli aspetti di tutela ambientale con quelli produttivi e che oggi, più che mai, sono possibili anche facendo ricorso alle migliore tecnologie esistenti. Non ci deve e non ci può più essere il dualismo lavoro-salute, né si può pensare ancora di svilire il lavoro e mortificare la dignità dei lavoratori e degli imprenditori con il continuo ricorso a gare al ribasso.
Chi ha oggi nelle mani le leve del potere lo eserciti per il bene comune, per lo sviluppo dei territori, per il rilancio delle tante iniziative rimaste lettera morta. Si operi perchè il porto di Augusta non esca definitivamente da tutte le “vie” non soltanto quella della Seta, e affinché la Sicilia riscopra l’orgoglio di essere protagonista”