Il Tar di Catania ha deciso di riunire i due ricorsi proposti contro il bando di gara per l’affidamento della gestione del depuratore biologico di Priolo. Nell’ultima udienza avrebbe dovuto discutersi il ricorso presentato dal comune di Melilli ma i giudici hanno ritenuto dovere accorparlo con quello presentato dall’Ias (Industria acqua siracusana), la cui udienza è stata fissata per il 9 maggio. In quella data, quindi, sarà tenuta un’udienza unica visto che l’oggetto di entrambi i ricorsi è finalizzato all’annullamento della gara d’appalto.
A difendere il comune di Melilli è l’avv. Salvatore Virzì, che ha prospettato la nullità del bando in virtù della specifica normativa di legge regionale che affida ai consorzi in atto l’affidamento dei depuratori fino all’entrata in funzione degli Ato (ambito territoriale ottimale). “Non comprendiamo il motivo per cui la Regione si sia intestardita a bandire la gara – dice il consigliere comunale di maggioranza a Melilli, Nuccio Scollo – quando sarebbestato più semplice applicare la legge che prevede di affidare, nel caso del depuratore biologico di Priolo, l’impianto al consorzio che già dio fatto lo gestisce in attesa dell’avvio degli Ato. Va in questa direziobne l’azione legale da noi promossa”.
La questione è presto detta: l’Irsap, molto prima che la Procura sequestrasse gli impanti, ha bandito una gara a evidenza pubblica con il metodo dell’offerta economicamente più vantaggiosa per la selezione del nuovo soggetto gestore dell’impianto il cui termine di scadenza per la presentazione delle domande è stato prorogato al 8 maggio. Il bando, tra le altre cose, prevede che l’offerta tecnica contenga “proposte di ottimizzazione relativa al potenziamento delle sezioni: sistema di captazione e trattamento dell’aria. Per tale motivo le imprese che hanno aderito al bando hanno fatto visionare gli impianti a propri tecnici dichiarandosi interessati a licitare alcune fra le imprese di maggiore importanza e di alta qualificazione.
I tempi della gara dovrebbero consentire al futuro gestore dell’impianto biologico consortile di predisporre gli interventi necessari a ottemperare alle prescrizioni della Procura, prestare un’idonea garanzia fideiussoria, di fatto, ad Ias nell’obbligo di esecuzione delle prescrizioni della Procura e della prestazione.