Catania. Camera di commercio: Agen, andrò fino in fondo

Attorno alla Camera di commercio del Sud est e alla Sac, la società partecipata che gestisce i servizi all’aeroporto Fontanarossa di Catania, il clima continua a essere incandescente. Prosegue, infatti, la polemica a distanza tra soggetti, a vario titolo interessati alla vicenda. Fra le ultime offensive, quella dell’associazione dei consumatori Codacons, che sino a qualche settimana addietro occupava un seggio nel consiglio camerale con il suo segretario nazionale, Francesco Tanasi, che si è recentemente dimesso. Il Codacons mette in discussione la compatibilità di Pietro Agen con l’incarico di presidente della cosiddetta super Camera di Commercio per il fatto che si sia dichiarato appartenente alla massoneria, per quanto da tempo “in sonno”. L’organizzazione dei consumatori ha formulato una diffida, inviata alla Regione siciliana, all’Anac, alla Prefettura di Catania e ai Ministeri dello Sviluppo economico, dell’Economia e dell’Interno, con cui ha chiesto formalmente l’avvio del procedimento finalizzato a verificare i presupposti per disporre la decadenza del Presidente della Camera di Commercio del Sud Est Sicilia Pietro Agen “per violazione dello statuto dell’ente e delle leggi regionali e nazionali”.

Al comunicato del Codacons sono seguite le dichiarazioni della parlamentare di Forza Italia Stefania Prestigiacomo che ha presentato un’interpellanza urgente sulle procedure di nomina dei membri del consiglio d’amministrazione della Sac da parte della camera di commercio del Sud est Sicilia. “Ci sono una serie di incongruenze e di reiterate irregolarità ravvisate dal Codacons che è necessario e urgente chiarire”, ha spiegato Prestigiacomo.

Il presidente Agen ha affidato la replica al suo profilo social. In un post, infatti, ha scritto, tra le altre cose: “Da mesi ormai Tanasi prima, il Codacons poi, l’on. Prestigiacomo infine, non trovano di meglio da fare che attaccare la camera di commercio del Sud Est o il sottoscritto. Ogni scusa è valida per lo scopo: all’inizio fu il presunto default della Camera; poi vennero le fantomatiche irregolarità nel rinnovo cariche della Sac; poi ancora i presunti aiuti ricevuti da Confindustria, da Montante e da Crocetta per ottenere la nomina alla presidenza della Camera di Commercio; infine la mia appartenenza, nota e dichiarata da decenni alla massoneria. Una serie di castronerie di cui, ove esistano gli estremi della diffamazione, qualcuno sarà chiamato a rispondere”.

La chiosa del messaggio che Agen ha postato su fb non ammette repliche: “Da parte mia mi limito a lavorare per il bene dei nostri territori e forse, grazie a questi signorini, finirò per non mantenere fede alla mia dichiarata volontà di non completare il mandato quinquennale”.

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