Sulla questione insorta tra il Comune di Siracusa e i cittadini sul rinnovo delle concessioni dei loculi al Cimitero, abbiamo chiesto un parere a ventaglio all’avvocato Aldo Ganci, penalista, cassazionista del Foro di Siracusa che da anni si occupa di politica, coordinatore per la Sicilia del Movimento Nazionale per la Sovranità.
Avvocato Ganci, ha creato tanti malumori e tanta confusione tra i cittadini siracusani la singolare richiesta del Comune di Siracusa sul rinnovo delle concessioni dei loculi al cimitero di Siracusa, con dei semplici manifesti affissi nei cancelli del campo santo e in città che trae in inganno, con la paura dei siracusani che può diventare un’autodenuncia.
“È inaccettabile il comportamento del Sindaco e della Giunta comunale. Utilizzare un cartello affisso ai cancelli del cimitero comunale di Siracusa e lungo le strade della città per chiedere indistintamente a tutti coloro, i cui cari defunti ivi riposano, una somma per le concessioni cimiteriali scadute a titolo di arretrato, è assolutamente illegittimo”.
L’avviso pubblicato dall’amministrazione comunale non tiene conto della veridicità dei fatti e dei dati certi per identificare scadenza e periodo da parte dei cittadini delle condizioni delle rispettive concessioni.
“Eppure, il Regolamento di polizia mortuaria comunale, approvato con delibera consiliare n. 34 del 27.03.2012, è chiaro nel disporre quanto avviene in caso di scadenza della concessione qualora non sia stata presentata la richiesta di rinnovo. L’articolo 52 di detto Regolamento stabilisce, infatti, che è compito del Comune allo scadere del termine se gli interessati non avranno preventivamente disposto per la collocazione delle salme, resti o ceneri, provvederà il Comune collocando i medesimi, previo avvertimento agli interessati, rispettivamente nel campo comune, nell’ossario comune o nel cinerario comune”.
“Tale disposizione – continua Ganci – è stata senza dubbio disattesa dal Sindaco che si è limitato a richiedere, a tutti indistintamente, una somma forfettaria di € 600,00, ovvero la metà di quanto stabilito dal tariffario comunale per le concessioni di loculi individuali, per recuperare forse le somme perdute negli anni precedenti”.
“Indubbiamente non si è tenuto conto nemmeno della possibilità che alcune concessioni non fossero ancora scadute, infatti, l’articolo 42 del regolamento di polizia mortuaria comunale sulla durata delle concessioni così dispone: -99 anni per i manufatti e le aree destinate alle sepolture per famiglie e collettività; -25 anni per gli ossarietti e le nicchie cinerarie individuali; -25 anni per i loculi e le sepolture private individuali”.
“Fondamentale, dunque, – dice ancora Ganci – è tale disposizione perché avrebbe consentito al Sindaco e alla Giunta di individuare quali concessioni fossero effettivamente scadute e di rivolgersi solo ed esclusivamente a coloro i quali ne fossero i concessionari; corretto sarebbe stato, al contrario di quanto fatto dal Sindaco, informare direttamente, a mezzo raccomandata con ricevuta di ritorno, questi ultimi, comunicandogli tale scadenza, invitandoli se ne avessero la volontà a richiederne il rinnovo ed avvertendoli che in caso di mancato rinnovo si sarebbe proceduto ex articolo 52 al collocamento dei resti del defunto nell’ossario o nel cinerario comune”.
“La strada scelta dal Sindaco è da considerarsi assolutamente illegittima ed espone, inoltre, i cittadini ed il Comune stesso a numerosi rischi, difatti, la mancata conoscenza dei provvedimenti adottati dalla giunta comunale da parte dei cittadini potrebbe portare all’estumulazione dei defunti senza il consenso dei congiunti, con le conseguenziali azioni civili e penali del caso”.
“La condotta di Sindaco e Giunta comunale è quindi – conclude l’avvocato Ganci -assolutamente inaccettabile, considerata anche la delicatezza della tematica che tocca senz’altro ciascuno dei cittadini nel profondo dei propri sentimenti”.
C.A.