Brucia il territorio industriale siracusano: da Priolo a Melilli il fuoco incenerisce ogni cosa; campagne per decine di chilometri in preda alle fiamme vicinissimo ai serbatoi delle raffinerie con dentro migliaia di tonnellate di benzina, gasolio, petrolio, olii lubrificanti e le discariche di rifiuti che producono puzza, diossina e fumo nero velenoso. Intervenuti prontamente le squadre interne degli stabilimenti e i vigili del fuoco. Uliveti, giardini, coltivazioni, capannoni, ettari di terreno in fumo, capannoni distrutti e ogni cosa diventa, cenere. Grave che a distanza di pochi giorni si ripetono le stesse cose: incendi nelle discariche di rifiuti industriali e civili, terreni incolti, e ogni cosa che si trova davanti al fuoco. I sospetti verso i proprietari delle mandrie che pascolano indisturbati da decenni; il fuoco amico prepara l’erba fresca per la primavera. Nessuna prova, ma i dubbi dei residenti sono forti tanto da avere denunciato sempre ogni evento, puntando il dito verso i proprietari dei terreni che non si attivano in tempo per la pulizia obbligatoria per legge. “Per giunta – dicono i residenti delle contrade interessate ogni estate al fuoco – abbiamo denunciato da anni, ma non è cambiato niente, con l’aggravante che gli addetti alle istituzioni si arrabbiano se protestiamo per sensibilizzare un fatto gravissimo, come l’abbandono delle campagne e il pericolo di un disastro con il possibile effetto domino, come dimostrano le immagini”.