Un uomo è sotto interrogatorio in queste ore alla caserma dei carabinieri. E’ sospettato di essere il piromane che avrebbe appiccato l’incendio questa mattina su uno dei fronti in cui il fuoco è divampato. La sua posizione è al vaglio degli inquirenti che sin dalle prime battute erano convinti che si trattasse di un incendio doloso. Almeno 5 i fronti del fuoco, che hanno indotto il sindaco di Priolo, Pippo Gianni, a ritenere che siano stati di origine dolosa. Il primo fronte, quello che più da vicino ha destato preoccupazione per la vicinanza a Marina di Priolo e al centro abitato della cittadina industriale, è quello alle spalle del Ciapi. Qui sono state incenerite ettari ed ettari di macchia mediterranea all’interno della riserva Saline di Priolo. La Lipu lamenta ingenti danni alle attrezzature, agli alberi e la modifica in negativo di tutto l’ecosistema ideale per la nidificazione dei fenicotteri che in questo periodo albergano nella riserva naturale.
Ma gli incendi, alimentati dal forte vento di scirocco e dalle temperature che in alcune ore della giornata hanno superato i 40 gradi, hanno riguardato la zona della Esso a Nord e l’ingresso di Priolo. Diverse decine di bagnanti sono stati soccorsi con le barche e portati al Cerica, sede della protezione civile per essere rifocillati.
L’emergenza è cessata intorno alle 19.
Il Sindaco Gianni, costantemente in contatto con la Protezione Civile, ha ribadito che la situazione è totalmente sotto controllo. Già in sicurezza il litorale di Marina di Priolo. In azione canadair, un elicottero, personale della Protezione Civile, Vigili del Fuoco, Guardia Forestale e tutte le forze di Polizia. La situazione è costantemente monitorata. Rientrato l’allarme anche in territorio di Melilli. Totalmente infondate le voci dello scoppio di un serbatoio di etilene nella zona industriale, diffuse da sciacalli, responsabili di procurato allarme alla popolazione.