Nel polo industriale più grande d’Europa (Siracusa, Melilli, Priolo,Augusta), secondo al mondo, c’è un silenzio assordante, qui si continua a morire di cancro e le istituzioni rimangono inerti . C’è però chi ascolta il grido d’allarme alla vita, un grido che ormai da tempo proviene dal battagliero siracusano Fabio La Ferla, da sempre impegnato in prima linea nella tutela della salute pubblica, presidente dell’OrganizzazioneSiciliana Ambientale Generazione Futura. La Ferla chiama in questa battaglia senza confini per un territorio martorizzato da 70 anni dalle industrie di stato l’avvocato Carlo Taormina. Inizia così un nuovo percorso con l’illuminare della giurisprudenza,un internazionale penalista che conosce bene il sistema Italia. “Sono orgoglioso – dichiara La Ferla- di avvelarmi della illustre collaborazione dell’ avvocato CarloTaormina, un siciliano d’origine siracusana pronto a difendere questo angolo della Sicilia abbandonato a se stesso,dove in ogni famiglia che un morto di cancro. Si tratta – rileva Fabio La Ferla – di un vero e proprio omicidio di Stato, ecco perchè la ritengo una battaglia comune che deve essere intrapresa insieme a chiunque voglia tutelare la salute, perché l’amore per la vita ti fa arrivare ovunque. Qui in provincia di Siracusa, nel cosiddetto Quadrilatero della morte, ogni giorno si verifica uno sterminio, ogni giorno uno di noi muore di cancro.” L’avvocato Carlo Taormina risponde a questo considerevole appello con grande senso di responsabilità mettendosi a disposizione per tutelare i cittadini dalle conseguenze di questo disastro ambientale. Il sostegno del noto legale va a coloro che hanno la necessità di essere ascoltati in questa importante causa, quella della vita, nostra, dei nostri figli. ll suo ruolo vuole essere quello di dar voce ai siracusani che finora non hanno trovato ascolto, quello di interagire in nome e per conto di territori e persone devastati da anni di inerzia, quello di essere impegnato in prima persona per rivendicare finalmente l’attuazione di misure rinviate per troppi anni.
Le multinazionali già da un settantenno inquinano questo nostro bellissimo territorio, il nostro mare, l’aria, i terreni, le spiagge, “senza che alcuna autorità-rimarca Fabio La Ferla- chieda loro i danni sull’ambiente e sulle persone. Ma non c’era il principio che ?. Sfruttano da tempo le nostre risorse e poi abbandonano il territorio, lasciando malattie, facendo disastri, senza risanare l’ambiente. Il patto ambientale- tuona La Ferla- è catastrofico, la politica è assente, le Istituzioni stanno a guardare eppure questo territorio produce 16 milioni di euro annuo di pil (prodotto interno lordo), soldi che vanno a finire nelle casse del governo centrale. Risanare il nostro territorio significherebbe più salute, più occupazione, più vita, un futuro migliore per le nuove generazioni”. Intanto in merito agli incendi della scorsa settimana che sono scoppiati a ridosso della zona industriale La Ferla dichiara: “la mia solidarietà a tutti i lavoratori della zona industriale e alle loro famiglie. Le fiamme si sono propagate verso gli impianti e c’è sempre un effetto domino con gravi ripercussioni per la nostra salute. E’ giunta l’ora – conclude La Ferla- che le deputazioni regionale e nazionale si siedano allo stesso tavolo con tutti gli stakeholders per provvedimenti improcrastinabili tenendo conto anche del fatto che attraverso il polo industriale passa anche la linea ferrata e che già in passato degli incendi hanno causato tragedie”.