I Carabinieri delle Stazioni di Pachino e Rosolini, unitamente ai colleghi dei Nuclei Ispettorato del Lavoro di Siracusa, Catania e Palermo, nell’ambito di attività finalizzata al contrasto dell’intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro nella provincia di Siracusa, hanno predisposto specifici servizi al fine di contrastare l’illecita occupazione di manodopera nel settore dell’agricoltura nei rispettivi territori di competenza.
L’attività ispettiva, avviata il 16 luglio, nei confronti di 4 aziende agricole situate in contrade del comune di Noto (SR), anche con la collaborazione di personale ispettivo delle sedi I.N.P.S. di Palermo e Catania, ha permesso di trarre in arresto 2 imprenditori ritenuti responsabili del delitto di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro.
In particolare:
T. M., 45 enne, residente a Rosolini (SR), imprenditore nel settore agricolo, è stato ritenuto responsabile di aver reclutato 8 braccianti di nazionalità romena, dei quali 4 in nero, occupandoli in violazione alle norme sul collocamento, tutti in condizioni di sfruttamento e senza averli sottoposti a visita medica preventiva ed averli muniti necessari d.p.i.. La condizione di sfruttamento, approfittando dello stato di bisogno dei lavoranti, è stata acclarata dalla bassa paga oraria (euro 4,00 anziche’ euro 7,00) e poiché ospitati, a titolo oneroso, presso locali privi di abitabilità su un terreno di sua proprietà adibito a magazzino agricolo, senza servizi igienici adeguati ed ancora, in condizioni di promiscuità e degradanti situazioni igienico sanitarie.
F.G., 44enne, residente ad Ispica (RG), per aver reclutato, presso un luogo di aggregazione di persone extracomunitarie, 19 braccianti agricoli dei quali 5 nigeriani e 7 gambiani privi permesso soggiorno e 4 romeni, al fine di impiegarli presso un’azienda in condizioni sfruttamento, condizione desunta dalla bassa paga oraria (euro 4,00 invece di euro 7,00) e dalla mancanza dei requisiti minimi di sicurezza (assenza dei d.p.i. e della visita medica preventiva), approfittando, altresì, del loro evidente stato di bisogno, desunto dalle condizione di richiedenti asilo politico per motivi umanitari in corso di valutazione dai competenti uffici.
Gli arrestati, dopo le formalità di rito, sono stati accompagnati presso le rispettive abitazioni in regime arresti domiciliari, così come disposto dall’Autorità Giudiziaria di Siracusa.
Alle aziende agricole ispezionate sono state contestate sanzioni amministrative per complessivi euro 31.000,00; sono in corso di verifica le posizioni contributive di 37 braccianti agricoli regolarmente assunti e per una delle aziende, facente capo a T.M., è stato adottato il provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale.