Nessuna ricaduta sulla salute della popolazione esposta all’arsenico, rilevato in alcuni mesi del 2018 dalla centralina del Polivalente. Secondo l’indagine, eseguita in questi giorni dall’ASP, se le alte concentrazioni di arsenico sprigionate nell’atmosfera avessero avuto effetti dannosi, questi sarebbero stati immediati e cosi’ non e’ stato. L’arsenico infatti viene espulso dopo poco tempo dall’inalazione, per il 90% attraverso l’urina, le feci e il sudore. E’ quanto comunicato dall’ASP questa mattina, nel corso dell’incontro con il Sindaco, Pippo Gianni. Presenti Lia Contrino, epidemiologa, Direttore del Servizio di Epidemiologia e Medicina Preventiva e la tossicologa Maria Alba Spadafora, Direttore del Servizio di Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro. La dott.ssa Contrino ha fatto sapere che nel periodo del 2018 in cui il report di Arpa ed ex Provincia evidenzia maggiori concentrazioni di arsenico nell’aria, quindi nei mesi di marzo, settembre e dicembre, i medici curanti del comprensorio non hanno segnalato alcun caso di intossicazione acuta, come sarebbe dovuto avvenire nell’immediato, in caso di valori al di sopra della norma. Le indagini dell’ASP, eseguite sotto la spinta del Sindaco Gianni, non hanno riscontrato alcun caso di intossicazione anche per quanto riguarda i ricoveri ospedalieri. Qualche perplessità è stata avanzata dalla dott.ssa Contrino sul buon funzionamento della centralina del Polivalente. Per questo il primo cittadino ha chiesto all’ARPA un’immediata verifica. “I dubbi sorgono – ha commentato Lia Contrino – in quanto dall’analisi critica del dato dell’arsenico è alquanto strano che non ci sia un corrispondente rialzo di altre sostanze che normalmente si associano, come il cadmio e il nichel, ed eventualmente anche un aumento del PM 10, se ovviamente prendiamo in esame la cenere di pirite come causa delle alte concentrazioni di arsenico rilevate”. A questo proposito, sia il Sindaco Gianni sia la rappresentante dell’ASP hanno ipotizzato che le cause possano essere altre, come una particolare produzione agricola o legna bruciata in maniera massiccia. Proprio per individuare le cause e tutelare la salute della popolazione, il primo cittadino e l’ASP stanno lavorando in maniera congiunta e piu’ celere possibile. L’ASP, dietro indicazione del Sindaco Gianni, ha provveduto alla verifica della presenza di arsenico nell’acqua, che è risultata priva di tale elemento. La prossima settimana saranno effettuati campionamenti a tappeto sugli alimenti di origine vegetale, provenienti da tutti i produttori primari della zona, per verificare l’eventuale presenza di arsenico. I dipendenti del Polivalente già domani saranno sottoposti all’esame delle urine per verificare l’eventuale presenza di arsenico. Cio’ significherebbe che anche di recente vi sono stati valori al di sopra della norma. Il Sindaco ha predisposto esami delle urine a campione anche per le insegnanti e i bimbi che frequentano la scuola dell’infanzia del Polivalente. Tutte azioni che, se l’ARPA avesse comunicato per tempo i dati allarmanti invece di aspettare di rilevare la media annuale, sarebbero state intraprese molto tempo prima. Dati che non sono arrivati neanche quando il 30 maggio, con una nota protocollata, il primo cittadino ha chiesto le analisi e il monitoraggio dei metalli pesanti nel particolato atmosferico. Durante la riunione di questa mattina, il Sindaco Gianni ha chiamato nuovamente il Direttore dell’ARPA per chiedere i dati dei primi 6 mesi del 2019, che dovrebbero arrivare nel giro di una settimana. Lunedì prossimo il Sindaco si rechera’ anche presso la sede del CIPA, per mettere a punto ulteriori strategie, sempre né segno della tutela della salute. Alla riunione di questa mattina, oltre all’Amministrazione comunale e all’ASP, erano presenti i Consiglieri di maggioranza e di opposizione e il Comandante dei Vigili Urbani.