È stata una piazza ostile quella siracusana per il ministro dell’Interno Matteo Salvini, contestato questa sera durante tutto il comizio tenuto sul palco allestito davanti al tempio d’Apollo. Il ministro ha dapprima partecipato a una riunione in Prefettura e poi ha parlato ai presenti molti dei quali lo hanno fischiato. Salvini ha cercato di ribattere ai contestatari definendoli “figli di papà”. Ha ribadito i concetti già sviluppati in altre tappe al Sud Italia e in Sicilia a cominciare dall’immigrazione e dai porti che continueranno a rimanete chiusi. Il comizio non è durato a lungo ed è stato disturbato dalle proteste delle persone che si sono ritrovate in Largo XXV luglio per contestare la politica del governo ma anche per ricordare al ministro Salvini i suoi precedenti giudizi sulla Sicilia e i siciliani. A proteggerlo un cordone di poliziotti che hanno formato una sorta di cordone mantenendo a distanza i contestatori.